A2A studia come produrre idrogeno sfruttando il calore generato dai termovalorizzatori

La multi-utility italiana A2A, già protagonista di diverse recenti iniziative sul fronte dell’idrogeno, continua a sviluppare questo segmento di attività e studia la possibilità di produrre H2 sfruttando il calore generato dai termovalorizzatori.

In particolare, secondo quanto riportato oggi dall’edizione di Brescia de Il Corriere della Sera, l’AD di A2A Renato Mazzoncini, intervenendo in Commissione Bilancio del Comune di Brescia, ha riferito del progetto in fase di valutazione “per produrre idrogeno verde non solo con le centrali idroelettriche ma anche con il termovalorizzatore cittadino (il termovalorizzatore di Brescia, gestito appunto da A2A; ndr), sfruttando quell’enorme massa di calore che in estate viene dispersa”.

Uno schema che poi potrebbe essere applicato non soltanto in Lombardia, ma anche – sempre secondo la ricostruzione del quotidiano – presso gli altri impianti dello stesso tipo gestiti nel resto d’Italia (Acerra, Bergamo, Milano, Certeolona, Filago), da dove poi l’idrogeno potrebbe essere distribuito tramite i gasdotti di Snam.

Ed è proprio con Snam che A2A ha firmato, nel settembre dello scorso anno, un accordo quadro di collaborazione finalizzato a sviluppare l’utilizzo di idrogeno nell’ambito della decarbonizzazione del settore energetico in Italia tramite l’analisi di fattibilità della conversione delle centrali termoelettriche di A2A da carbone a gas naturale, idrogeno o miscele gas naturale/idrogeno, del retrofit delle esistenti turbine a gas a ciclo combinato di A2A per idrogeno o miscele gas naturale/idrogeno, della produzione, stoccaggio e trasporto di idrogeno da fonti rinnovabili e della modifica delle infrastrutture di distribuzione gas di A2A al fine di renderle ‘hydrogen ready’.

A2A, lo scorso dicembre, ha anche siglato un ulteriore accordo di collaborazione con Ferrovie Nord Milano-Trenord per lo studio e l’individuazione della migliore modalità di produzione e fornitura di idrogeno verde, derivante da fonti rinnovabili e dal recupero di materia, destinato ad alimentare i treni a fuel cell di H2 che la compagnia italiana ha commissionato ad Alstom e che inizieranno a circolare, sulla linea regionale Brescia-Iseo-Edolo a partire dal 2023.

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