Accordo sul nuovo regolamento AFIR: una refuleing station di H2 ogni 200 Km sulle rete TEN-T. Hydrogen Europe: “È solo un punto di partenza”
Le istituzioni europee, Commissione UE, Parlamento e Consiglio, hanno trovato un accordo sul nuovo regolamento AFIR (Alternative Fuels Infrastructure Regulation), che fissa obiettivi di diffusione obbligatori per l’infrastruttura di ricarica elettrica e di rifornimento di idrogeno nel settore stradale, per la fornitura di elettricità da terra nei porti marittimi e lungo vie navigabili interne e per la fornitura di elettricità agli aeromobili in stazionamento.
Le nuove norme introdotte dal regolamento AFIR – secondo la Commissione Europea, che si è detta “soddisfatta dell’accordo raggiunto” – garantiranno un’infrastruttura sufficiente e di agevole utilizzo in materia di combustibili alternativi per il trasporto stradale, marittimo e aereo. Ciò consentirà l’uso di veicoli adibiti al trasporto su strada a zero emissioni, in particolare di veicoli leggeri e pesanti sia elettrici che a idrogeno, e la fornitura di elettricità a navi in sosta e aeromobili in stazionamento.
In particolare, per quanto riguarda l’idrogeno, la formulazione del regolamento emersa da questo accordo prevede che, “a partire dal 2030, deve essere realizzata un’infrastruttura di rifornimento di idrogeno in grado di servire sia autovetture che furgoni in tutti i nodi urbani e ogni 200 km lungo la rete centrale TEN-T, con una rete sufficientemente capillare da consentire la circolazione dei veicoli a idrogeno in tutta l’UE”.
Se alla fine un compromesso è stato raggiunto, il punto di caduta – evidentemente – è stato fissato al ribasso, almeno rispetto alle ambizioni inizialmente annunciate dal Parlamento di Strasburgo, che nella sua posizione negoziale di partenza parlava di una HRS ogni 100 Km sulle reti TEN-T (e non ogni 200 Km, come recita il testo finale), e sostenute dalle principali organizzazioni di categoria della nascente industria dell’H2.
Tra queste c’è Hydrogen Europe, il cui Director of Mobility Darko Levicar ha commentato: “Siamo felici di vedere che questo atto normativo è stato definito in temi rapidi, 21 mesi dopo l’avvio dell’iter della proposta, nonostante riteniamo che i suoi contenuti siano ancora insufficienti a rispondere ai bisogni minimi dell’industria”.
Per Levicar, “gli Stati membri devono realizzare un fitto network di impianti per il refueling di idrogeno e per la ricarica di veicoli elettrici, e noi siamo convinti che nella prevista revisione del regolamento AFIR nel 2026 ci saranno in circolazione un numero di mezzi a idrogeno sufficiente a giustificare un innalzamento dei target”.
Pur riconoscendo che il provvedimento non soddisfa le necessità attuali dell’industria, Hydrogen Europa giudica quindi il nuovo regolamento AFIR come un “sodisfacente punto di partenza per gettare le basi dell’utilizzo di idrogeno anche in ambito marittimo, nell’aviazione e nel trasporto ferroviario”.