Anche Elettricità Futura e CESI chiedono, con urgenza, una strategia nazionale per l’idrogeno
Bene le risorse stanziate nel PNRR a favore dell’idrogeno, bene i decreti attuati sulle hydrogen valley e bene, quando arriverà, il decreto sull’utilizzo di H2 nei settori hard to abate.
Ma tutto questo non basta, servono altri fondi da erogare ai futuri utilizzatori e, soprattutto, serve con urgenza una strategia nazionale per l’idrogeno, di cui l’Italia – ormai uno dei pochi Paesi europei rimasti senza – non si è ancora dotata.
Il messaggio è emerso, in modo chiaro e inequivocabile, durante il seminario ‘L’idrogeno sostenibile per accelerare la transizione energetica’, organizzato dall’associazione Elettricità Futura e dalla società di consulenza CESI, seguito in streaming da quasi 300 persone.
“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha inserito l’idrogeno tra i pilastri della transizione ecologica ed energetica, destinando in totale oltre 3 miliardi di euro, risorse che dovranno fare da leva agli investimenti privati. Come ha ricordato il Ministro Pichetto Fratin, l’impiego dei fondi del PNRR è essenziale per realizzare investimenti importanti nelle infrastrutture energetiche per l’idrogeno” ha ricordato Agostino Re Rebaudengo, Presidente di Elettricità Futura e Vice Presidente Confindustria Energia con delega all’idrogeno, in apertura del webinar.
“In questa direzione, accogliamo con favore il decreto pubblicato a fine dicembre scorso con cui il MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) ha reso noti i criteri di selezione per le aree industriali dismesse per realizzare le cosiddette hydrogen valleys, e sappiamo che è in dirittura d’arrivo anche il decreto per l’utilizzo di idrogeno nei settori hard to abate. I fondi del PNRR sono un primo passo per avviare la produzione di idrogeno verde. Rischiano però di essere pochi e troppo frazionati”.
Ma “è fondamentale – ha aggiunto Re Rebaudengo – che anche l’Italia adotti una strategia nazionale, il più smart e inclusiva possibile, che includa l’idrogeno low carbon e che permetta, oltre al reale avvio della produzione di idrogeno verde, anche il suo utilizzo, il che significa sostenere, in una prima fase, il maggior costo rispetto alle attuali alternative”.
Anche Bruno Cova, Advisory Services & Studies Director di CESI, ha ribadito l’importanza di dotare il nostro Paese di una strategia nazionale per l’idrogeno – “La Germania, l’Inghilterra, la Francia e la Spagna hanno già adottato una strategia nazionale per l’idrogeno, mentre in Italia, attualmente, disponiamo soltanto delle Linee guida preliminari” ha detto – durante la sua presentazione, che ha approfondito anche gli impatti sul sistema elettrico nazionale dello sviluppo dell’idrogeno sostenibile.
A seguito dei ‘keynote speech’ si è quindi svolta una tavola rotonda moderata da Alessio Cipullo, Responsabile Affari Tecnici, Elettricità Futura, a cui hanno preso parte Enrico Crosio, Technical Director di Asja Ambiente Italia; Sara Manca, Responsabile Sviluppo Idrogeno Italy & Rest of Europe di Enel Green Power; Andrea Meola, Business Development Director di CESI; Andrea Pisano, Head of Hydrogen Initiatives di Eni; Lorenzo Privitera, Head of Hydrogen Unit di A2A; Cosetta Viganò, Responsabile Affari Normativi e Regolari, Area Affari Tecnici di Elettricità Futura.
Anche durante la tavola rotonda i relatori hanno focalizzato l’attenzione sulla necessità di una
strategia nazionale per l’idrogeno, analizzato poi le diverse leve, anche normative e regolatorie, più efficaci per sviluppare una filiera italiana dell’H2 sostenibile nell’ottica di accelerare la transizione energetica.
Gli operatori hanno anche condiviso quali progetti di sviluppo di impianti di produzione di idrogeno verde stanno portando avanti sul territorio nazionale e quale prospettiva di crescita dell’idrogeno immaginano per i prossimi anni.
Le conclusioni istituzionali del webinar sono state affidate a Mauro Mallone, Direttore generale incentivi energia del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che ha illustrato la visione del MASE sullo sviluppo dell’idrogeno al 2030 e i prossimi passi per dare seguito alle linee guida preliminari della strategia nazionale dell’idrogeno varata nel 2020.