Assoidroelettrica controcorrente: “Ancora prematuro parlare di idrogeno”

Esprimendo un’opinione decisamente controcorrente rispetto alla maggior parte degli stakeholder del settore e dei decisori politici di ogni livello, Assoidroelettrica – associazione che raggruppa 427 operatori attivi nella produzione di energia rinnovabile idroelettrica – ha sostenuto che al momento è prematuro parlare di idrogeno.

“L’idrogeno rappresenterà indubbiamente un valido strumento per lo sviluppo sostenibile del nostro Paese nel medio e lungo termine. Oggi però è prematuro parlarne; dovremmo prima di tutto pensare a garantire gli obiettivi da fonti rinnovabili elettriche al 2030. Al ritmo attuale di Megawatt installati difficilmente raggiungeremo il traguardo” ha infatti dichiarato il Direttore generale di Assoidroelettrica, Paolo Taglioli, in audizione in commissione Attività produttive alla Camera sulla discussione della risoluzione che riguarda il sostegno della trasformazione energetica, delle fonti rinnovabili e dell’idrogeno.

“Il primo passo verso la transizione ecologica – ha sostenuto Taglioli – è quello di garantire il ‘phase out’ dal carbone, con garanzie per i lavoratori. Il gas sarà lo strumento più ecologico nei prossimi 15-20 anni”, sarà fondamentale specie con le centrali a ciclo combinato, e sarà la fonte che garantirà la transizione.

Per il Direttore di Assoidroelettrica, “sottrarre alla rete di trasmissione nazionale energia rinnovabile da dedicare alla produzione di idrogeno significa sottrarre energia rinnovabile alle utenze domestiche e industriali ricorrendo così a fonti fossili. Oggi nell’intero Pianeta abbiamo 5.000a veicoli a idrogeno e qualche bus in Germania. Quando si pensa all’idrogeno verde dobbiamo pensare agli utilizzatori e quindi al mercato che si basa su domanda e offerta.

“Sui nostri impianti potremmo anche installare la produzione di idrogeno ma da destinare a quale mercato?” si è chiesto Taglioli. “Poi l’idrogeno andrebbe trasportato e si dovrebbe pensare a un vettore verde, altrimenti ci sarebbe un’altra forma di inquinamento”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *