Berlino pensa a pipeline separate per idrogeno e metano, i TSO invece premono per un’integrazione delle reti
Se è indubbio che l’idrogeno verde verrà distribuito, almeno per una certa parte, tramite pipeline, in Germania si è già aperto il dibattito sulle caratteristiche che l’infrastruttura dovrà avere, con il Governo deciso a favorire lo sviluppo di un network dedicato all’H2 e gli operatori dei gasdotti che invece reclamano un ruolo immediato e preponderante delle reti da loro gestite e ad oggi utilizzate per il metano.
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters, oggi il Governo di Berlino avrebbe varato un provvedimento – che poi dovrà essere approvato in via definitiva dal Parlamento, presumibilmente entro l’estate e nell’ambito di un più vasto pacchetto di misure sull’energia – in base al quale, in tema di idrogeno, viene definito un obbiettivo primario preciso: sostituire negli idrogenodotti già in funzione l’H2 grigio con la variante verde, prodotta da elettrolisi alimentata con energia rinnovabile, e creare un sistema di nuove condotte dedicate all’idrogeno green.
Lo stesso testo approvato dall’esecutivo – sempre secondo la ricostruzione dell’agenzia stampa britannica, che lo avrebbe visionato – definirebbe questa come una “soluzione temporanea” adottata per poter avviare subito, e con un approccio ‘step by step’, la strategia nazionale sull’idrogeno da 9 miliardi di euro varata da Berlino la scorsa estate. In quest’ottica, il provvedimento identifica l’immissione di idrogeno nell’attuale rete del metano come “un obbiettivo che avrà bisogno ancora di diversi anni per essere realizzato”.
Una vision che non ha incontrato il favore degli operatori tedeschi di gasdotti (la rete nazionale copre oltre 55.000 Km), che anzi ritengono l’azione dell’esecutivo in tema di infrastrutture per l’idrogeno troppo cauta e chiedono invece una più veloce integrazione delle reti.
“Il provvedimento proposto dal Governo non consentirà la rapida creazione di un’infrastruttura per l’idrogeno sostenibile” ha dichiarato Kerstin Andreae, Presidente dell’associazione di settore BDEW.
Mentre Berlino punterebbe a destinare l’idrogeno verde – che inizialmente non sarà disponibile in grandi quantità – in via prioritaria alle industrie considerate ‘hard to abate’, per mezzo di un’infrastruttura di distribuzione dedicata, i TSO tedeschi vorrebbero invece assicurare un futuro operativo, e finanziario, ai loro asset rendendoli da subito uno strumento essenziale per la creazione di un’economia dell’idrogeno.
Per questo, secondo Andreae, “una quadro regolatorio a due velocità”, come quello delineato dal Governo con il recente provvedimento, “impedirebbe uno sviluppo coordinato delle infrastrutture per il metano e per l’idrogeno e non consentirebbe la creazione di un contesto affidabile per investitori e operatori di mercato”.