Blending di H2 nella rete del gas: lo studio del Joint Research Centre europeo
Quantitativi di H2, capacità di elettrolisi necessaria, costi e dinamiche di produzione: su questi e su altri aspetti si concentra l’approfondito studio ‘Blending hydrogen from electrolysis into the European gas grid’ appena pubblicato dal Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea, finalizzato ad analizzare l’impatto di una futura immissione di idrogeno nella rete europea del gas.
Il dossier, sulla base dell’attuale letteratura tecnico-scientifica, fissa due diversi livelli di blending: 5% e 20% di idrogeno. Il primo attuabile pressoché immediatamente, senza sostanziali modifiche all’attuale infrastruttura, e il secondo raggiungibile nel medio periodo (dal 2030 in poi).
Data questa premessa, il JRC ha calcolato che, per alimentare la rete europea del gas con il 5% di idrogeno servirebbe una capacità di elettrolisi pari a 18,4 GW, mentre per coprire la domanda generata da un blending al 20% servirebbero dai 40 ai 70,8 GW di elettrolisi.
Valori in linea con quelle stimati nella strategia europea per l’idrogeno e nelle varie strategie nazionali, seppur con alcune eccezioni a partire proprio dall’Italia che, per raggiungere il 20%, avrebbe necessità di installare quasi 15 GW di elettrolisi, a fronte di un target di 5 GW fissato nel PNRR.

A livello aggregato, comunque, la rete europea attuando un blending del 20% potrebbe assorbire un massimo di 4,5 milioni di tonnellate annue di idrogeno, pari a circa la metà della produzione globale stimata nella strategia europea e pari a 10 milioni di tonnellate annue.
Analizzando poi i vari aspetti legati alla produzione di idrogeno, il report evidenzia come solo una frazione compresa tra il 50% e l’85% dell’energia rinnovabile disponibile potrà effettivamente essere trasformata in idrogeno a causa dei diversi cicli temporali di produzione di energia solare ed eolica (quest’ultima quella che avrebbe la maggiore resa, secondo il JRC) e di domanda di gas.
Per quanto riguarda i costi, il report evidenzia come sia i capex sia gli opex possano variare considerevolmente in relazione a diversi fattori, ma in generale stima che i valori si potranno attestare complessivamente tra i 3 e i 4 euro a Kg di H2 immesso in blend col metano nella rete UE.
Per garantire comunque uno sviluppo efficiente di questo tipo di mercato sarà necessario armonizzare il più possibile le decisioni riguardo il blending dei vari Paesi, minimizzando anche le differenze in tema di regolamentazione per evitare colli di bottiglia e distorsioni, specie nei casi di Paesi confinanti tra cui di verificano alti livelli di scambi di gas.