BMW ordina acciaio low-carbon alla svedese H2 Green Steel (in cui hanno investito anche Exor e Marcegaglia)

Il gruppo automotive tedesco BMW – che recentemente ha annunciato l’avvio della produzione in serie dei primi esemplari di suv X5 a idrogeno in tempi strettissimi – ha firmato con l’azienda svedese H2 Green Steel un contratto per la fornitura di acciaio a basse emissioni di CO2.

Una mossa che consentirà al car-maker teutonico di ridurre le proprie emissioni ‘Scope 3’, ovvero le emissioni indirette generate dall’attività di fornitori o clienti di un’azienda.

H2 Green Steel – start-up svedese (è nata nel 2020) che recentemente ha raccolto finanziamenti da diversi player internazionali, compreso il gruppo siderurgico italiano Marcegaglia ed Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkan – sta realizzando a Boden, nel nord della Svezia, un innovativo impianto di produzione di acciaio totalmente green, dove il metano sarà sostituito dall’idrogeno verde all’interno del ciclo produttivo: grazie a questa soluzione e all’utilizzo di energia rinnovabile per alimentare tutti gli impianti elettrici, l’impronta carbonica del nuovo hub siderurgico scenderà del 95% rispetto ad un polo produttivo tradizionale, con l’obbiettivo di arrivare poi a zero emissioni di CO2.

“Siamo impegnati a decarbonizzare l’industria siderurgica, e lavorare con compagnie all’avanguardia come BMW ci spinge a dare il massimo per raggiungere questo obbiettivo” ha dichiarato Henrik Henriksson, CEO di H2 Green Steel. L’azienda, basata a Stoccolma e fondata dalla holding industriale svedese Varagas, è attiva su diversi fronti a livello europeo e in Spagna ha dato avvio ad un ambizioso progetto in partnership con la corporation energetica Iberdrola, che prevede la realizzazione di un nuovo polo produttivo per l’acciaio green.