Bologna chiede più fondi per l’acquisto dei 127 bus a idrogeno previsti dal PNRR, ma Roma risponde ‘picche’
Il Comune di Bologna chiede al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti un’integrazione dello stanziamento ricevuto – nell’ambito delle risorse mobilitate dal PNRR – per l’acquisto dei 127 bus a idrogeno in programma da qui al 2026, ma da Roma arriva un secco “no”.
A riportare la notizia è il quotidiano locale Il Resto del Carlino, secondo cui TPER, la municipalizzata attiva nei servizi di TPL a cui è stata affidata la realizzazione del progetto, avrebbe fatto presente all’amministrazione comunale che, per acquistare i 127 mezzi ad H2, i 90 milioni messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non sarebbero sufficienti, e che bisognerebbe alzare la base d’asta da 500.000 a 600.000 euro per ogni bus, rendendo necessari fondi integrativi. Fondi che tuttavia il Ministero sostiene di non poter concedere”.
A precisa richiesta del Comune di Bologna, infatti, il MIT – sempre in base alla ricostruzione de Il Resto del Carlino – avrebbe risposto evidenziando che “non è possibile procedere a un adeguamento dello stanziamento assegnato al Comune, in quanto tutti i finanziamenti relativi all’investimento del PNRR in oggetto risultano ripartiti ed assegnati”.
Il dicastero guidato da Matteo Salvini prospetta quindi all’amministrazione del capoluogo romagnolo alcune possibili soluzioni alternative, ovvero “l’acquisto di bus elettrici in luogo di quelli a idrogeno” (il cui costo unitario è evidentemente minore; ndr) oppure la “riduzione delle risorse destinate alla realizzazione delle infrastrutture (per il refueling dei mezzi ad H2; ndr)” in modo da poter disporre di un maggior quantitativo di denaro da spendere per i bus.
In ogni caso, il tempo per decidere come muoversi non è molto: se infatti i contratti per la fornitura dei veicoli non saranno assegnati entro fine 2023, come da cronoprogramma del PNRR, c’è il rischio che l’assegnazione dei fondi venga revocata.