bp investirà 4 miliardi di dollari in progetti di idrogeno e rinnovabili entro il 2030, con un target di produzione di 700.000 tonnellate annue di H2 green
La major energetica britannica bp ha incrementato la mole di investimenti previsti nei prossimi 8 anni, consolidando il focus su rinnovabili e idrogeno e aspettandosi dal business legato all’H2 ritorni a doppia cifra.
Complessivamente il gruppo ha stanziato circa 16 miliardi di dollari per iniziative da realizzare entro il 2030, di cui 8 miliardi per l’attività tradizionale dell’oil&gas e altri 8 miliardi per quelli che bp definisce ‘transition growth engines (TGEs)’, i “motori” della transizione energetica, tra cui rientra a pieno titolo anche l’idrogeno.
Nello specifico, circa 4 miliardi saranno destinati a bioenergie e ricarica dei veicoli elettrici, mentre altri 4 miliardi serviranno a sviluppare progetti nell’ambito dell’idrogeno e delle energie rinnovabili.
Da questi investimenti la corporation si aspette ritorni importanti: il 15% per bioenergie e ricarica veicoli, oltre il 10% (bp nella sua nota usa la locuzione “a doppia cifra”; ndr) per l’H2 e tra il 6 e l’8% per le rinnovabili.
Complessivamente, l’intera area di business dei TGEs dovrà generare un EBITDA compreso tra i 3 e i 4 miliardi annui nel 2025, valore che nelle previsioni del gruppo salirà fino a 10-12 miliardi annui nel 2030, di cui 4 miliardi dalle bioenergie, 4 miliardi dalla ricarica dei veicoli elettrici e 2-3 miliardi di dollari dal business dell’idrogeno e delle rinnovabili.
“Aumenteremo il nostro focus sulle soluzioni per la transizione energetica col maggiore grado di ‘readyness’ come la ricarica dei veicoli elettrici e i sustainable aviation fuels, che possono aiutare l’economia a decarbonizzarsi fin da subito, ma continueremo anche – ha sottolineato Bernard Looney, CEO di bp – a costruire il nostro business su idrogeno e i rinnovabili per il lungo termine, sulla base di progetti in cui il nostro approccio integrato possa creare un significativo valore aggiunto”.
bp – si legge ancora nella nota – intende costruire una posizione di leadership globale nella value chain dell’H2, inizialmente rifornendo le sue raffinerie per poi scalare la produzione in risposta alla crescente domanda dei clienti esterni e, in parallelo, sviluppando hub per l’export internazionale di idrogeno e derivati.
Entro i 2030, la major britannica prevede di produrre tra le 500.000 e le 700.000 tonnellate all’anno di idrogeno verde, senza tuttavia sottovalutare eventuali opportunità che si dovessero presentare relativamente all’idrogeno blu.