Bruxelles annuncia: in autunno la prima asta europea per sostenere la produzione di H2 green (con budget di 800 milioni di euro)
La Commissione Europea ha presentato ufficialmente ieri (1 febbario; ndr) il suo ‘Green Deal Industrial Plan’ con l’obbiettivo di supportare lo sviluppo dell’industria europea nell’ambito delle tecnologie ‘net zero’ e favorire quindi una rapida transizione energetica.
Il piano si basa su 4 ‘pillar’ – semplificare il quadro normativo, facilitare l’accesso ai finanziamenti, consolidare le competenze tecniche e sviluppare flussi commerciali e di approvvigionamento aperti e resilienti – e punta a dare impulso allo scale-up produttivo del Vecchio Continente in quei settori fondamentali per il raggiungimento della neutralità climatica, tra cui ovviamente figura anche l’idrogeno.
E infatti, nel corposo documento – consultabile integralmente a questo link – i riferimenti all’H2 sono numerosi.
In particolare, nel ‘Green Deal Industrial Plan’ viene preannunciato che il prossimo autunno la Commissione lancerà la prima asta pubblica per supportare le produzione di idrogeno rinnovabile. I vincitori del bando, che avrà a disposizione un budget di 800 milioni di euro, riceveranno un premio prefissato per ogni Kg di H2 green prodotto nel decennio successivo all’aggiudicazione.
Una misura che – scrive la Commissione nel documento – “avrà un impatto simile a quello del credito d’imposta sulla produzione di idrogeno verde previsto dagli Stati Uniti con il recente provvedimento ‘Inflaction Reduction Act’, ma sarà più efficace nel ridurre immediatamente i costi di produzione e sarà più semplice da gestire dal punto di vista burocratico e amministrativo”.
I termini e le condizioni del bando verranno annunciate a giugno, mentre successivamente “a questa prima asta pilota verranno indette altre aste oppure predisposte altre forme di supporto alla produzione di idrogeno e al suo utilizzo, in linea con gli obbiettivi individuati dal programma REPowerEU”.
Le altre misure previste dal piano per agevolare lo sviluppo della value chain dell’H2 riguardano principalmente uno snellimento del quadro regolatorio. In particolare, nell’ambito del nuovo schema Temporary Crisis and Transition Framework (TCTF), la Commissione intende estendere le semplificazioni all’iter per la concessone di aiuti pubblici già concessa elle energie rinnovabili con il precedente Temporary Crisis Framework (TCF) a tutte le tecnologie green previste dalla Direttiva RED II e anche all’idrogeno rinnovabile e ai biofuel.
Analogamente, con il TCTF verranno estese le semplificazioni concesse alle tecnologie per decarbonizzare i cicli industriali prevedendo espressamente la possibilità di “concedere un sostegno nella forma di una percentuale standard dei costi di investimento per l’utilizzo di idrogeno (nell’industria; ndr), l’efficienza energetica e l’elettrificazione”.
Infine, la Commissione intende modificare la normativa europea sugli aiuti di Stato per dare agli Stati Membri maggiore flessibilità nelle azioni di supporto in diversi settori strategici per la decarbonizzanione, come l’idrogeno, la cattura e stoccaggio della CO2, la mobilità a zero emissioni, il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. Il tutto alzando le soglie che fanno scattare l’obbligo di notifica dell’aiuto alla Commissione stessa.