Bruxelles firma accordi con Kazakistan e Namibia su materie prime, batterie e idrogeno rinnovabile
Durante la conferenza sul clima COP27, in corso in Egitto, la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha firmato con il Kazakistan e la Namibia due Memorandum finalizzati a rendere più sicure e sostenibili le filiere di approvvigionamento – verso il Vecchio Continente – di materie prime, batterie e idrogeno verde.
Gli accordi, siglati dalla von der Leyen con il Primo Ministro del Kazakistan Alikhan Smailov e con il Presidente della Namibia Hage Geingob, “dimostrano – ha dichiarato la Presidente della Commissione UE – l’impegno dell’Europa a lavorare insieme a Paesi partner per creare un futuro più green e resiliente in linea con la Global Gateway Strategy e con gli obbiettivi del REPowerEU Plan”.
Kazakistan

La partnership tra Unione Europea e Kazakistan si articola su tre aree specifiche. La prima prevede una maggiore integrazione economica ed industriale nelle value chain strategiche delle materie prime, delle batterie e dell’idrogeno verde attraverso una seria di azioni, tra cui: identificare progetti comuni nei filoni di attività menzionati; allineare gli standard ESG (environmental, social and governance); modernizzare le attività di estrazione mineraria e raffinazione attraverso l’introduzione di nuove tecnologie e pratiche sostenibili.
Il secondo focus della partnership riguarda invece il rafforzamento della resilienza dei canali di approvvigionamento di materie prime, batterie e idrogeno verde attraverso l’incremento della trasparenza e dello scambio di informazioni riguardo a investimenti, attività operative ed esportazioni nei settori oggetto della partnership.
Infine, il terzo ‘pillar’ del Memorandum prevede una più stretta collaborazione in tema di formazione specifica e sviluppo delle capacità di ricerca e innovazione nell’ambito della decarbonizzazione della filiera delle materie prime grazie alle energie rinnovabili e alla digitalizzazione e nella gestione dei rifiuti industriali.
UE e Kazakistan si sono impegnati e definire una Roadmap per il periodo 2023-2024 e a implementare le prime azioni concrete già entro i primi 6 mesi dalla firma dell’accordo, in stretta collaborazione con gli stakeholder industriali e finanziari.
Namibia

L’accordo definito con la Namibia, invece, individua sei ‘pillar’: integrazione, dove possibile, delle velue chain delle materie prime e dell’idrogeno rinnovabile e sostegno allo sviluppo di nuovi business model e di legami commerciali; allineamento degli standard ESG; mobilitazione dei fondi necessari alla creazione di infrastrutture soft e hard propedeutiche allo sviluppo dei progetti nei settori individuati dall’accordo; formazione specifica nei settori delle materie prime e dell’idrogeno verde; cooperazione nelle attività di ricerca e sviluppo nella value chain delle materie prime e delle tecnologie per l’H2; allineamento degli standard regolatori e di certificazione.
Anche in questo caso, UE e Namibia definiranno una Roadmap per il 2023-2024 e si sono impegnati ad implementare fin dal primo semestre della partnership azioni concrete in collaborazione con gli stakeholder.
Parallelamente, la European Investment Bank (EIB) e la Namibia hanno firmato una dichiarazione congiunta relativa al consolidamento della cooperazione nell’ambito delle energie rinnovabili e dell’idrogeno green, che si tradurrà nell’erogazione di un finanziamento a lungo termine di 500 milioni di euro.