Bureau Veritas entra nei tavoli tecnici italiani sull’idrogeno

Prosegue il consolidamento di Bureau Veritas nella filiera dell’idrogeno, a livello internazionale e anche in Italia.

Il gruppo francese specializzato nei servizi di ispezione, verifica di conformità e certificazione ha già aderito all’associazione europea Hydrogen Council e ha pubblicato un ‘libro bianco’ sull’H2, e ora la sua filiale italiana è entrata a far parte dei principali tavoli tecnici nazionali dove si studiano le modifiche normative necessarie ad abilitare lo sviluppo di una ‘hydrogen economy’ anche nel Balpaese.

Si tratta della Commissione UNI/CT 056 “Idrogeno” dell’UNI (Ente nazionale italiano di unificazione) e del CTI/CT 212 “Uso razionale dell’energia del CIT (Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente), ente a sua volta affiliato all’UNI.

Bureau Veritas intende proporsi come partner tecnicamente affidabile anche attraverso l’ampia gamma di servizi che è in grado di offrire in tutti i settori che stanno operando o che si stanno affacciando in ambito idrogeno e che fanno capo alle due più importanti macro-aree, quella dell’energia e della mobilità.

Il gruppo transalpino è anche in prima fila – spiega la stessa società in una nota – per quelle operazioni di adattamento che proprietari di asset e fornitori di servizi in campo oil&gas saranno obbligati ad avviare se non desiderano rimanere ai margini di questa imponente trasformazione: le strutture di produzione e stoccaggio di idrogeno, sia offshore che onshore, che dovranno essere sicure, resilienti e tecnologicamente sempre all’avanguardia.

Peraltro – conclude Bureau Veritas – l’idrogeno può rivoluzionare il sistema dei trasporti, a partire da quello su strada, su rotaia fino a quello marittimo.  Ecco perché chi si occupa di mobilità ha la necessità di avere soluzioni integrate che permettano di generare valore e al contempo diano la certezza di una corretta gestione del rischio.

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