Cargill, colosso americano del trading, si aggiunge alla lista dei clienti di H2 Green Steel
La produzione di acciaio low-carbon grazie all’idrogeno, nel sito industriale di Boden, non è ancora partita, ma la lista dei clienti – di peso e di prestigio – della start-up svedese H2 Green Steel si fa sempre più lunga.
La società, che pochi mesi fa ha commissionato un elettrolizzatore alcalino, con cui produrre l’idrogeno green necessario ad alimentare il ciclo siderurgico, a thyssenkrupp nucera (la joint-venture tra thyssenkrupp e l’azienda italiana De Nora), può vantare nel suo portafoglio-clienti già consolidato nomi di primo piano dell’industria europea come BMW, Mercedes-Benz e Marcegaglia, gruppo italiano che (al pari di Mercedes e della holding Exor della famiglia Agnelli-Elkann) è stato anche uno dei primi investitori in H2 Green Steel.
Tutte queste aziende hanno già firmato con il produttore di acciaio svedese contratti di off-taking, cosa che nei giorni scorsi ha deciso di fare anche Cargill Metals.
La società – una divisione del colosso statunitense del trading di commodity Cargill (noto soprattutto per la sua leaership nel commercio internazionale di prodotti alimentari, ma attivo anche in altri comparti merceologici) – ha infatti firmato con H2 Green Steelun contratto per la fornitura di acciaio green.
“L’annuncio di questo contratto costituisce un ulteriore passo avanti del nostro percorso verso obbiettivi di sostenibilità” ha commentato Lee Kirk, Managing director di Cargill Metals. “I nostri clienti stanno già dimostrando un forte interesse verso l’acciaio decarbonizzato e H2 Green Steel sarà una dei primi operatori ad offrire questo tipo di prodotto su larga scala”.
“La ramificata presenza internazionale di Cargill – ha aggiunto Mark Bula, Commercial Head di H2 Green Steel – consentirà ai nostri prodotti di raggiungere diversi mercati extra-europei in cui la domanda di acciaio green è in forte crescita”.