Chatzimarkakis (Hydrogen Europe): “La valuta del futuro trading di idrogeno verde dovrà essere l’euro”
L’Europa vuole essere il centro del futuro mercato globale dell’idrogeno verde, che dovrà essere commerciato usando l’euro come valuta. Questo, almeno, è ciò a cui puntano i principali player del settore, riuniti nell’associazione Hydrogen Europe, che raggruppa ad oggi 185 operatori industriali, 83 istituzioni di ricerca e 25 associazioni nazionali del comparto H2.
A ribadire l’ambizioso obbiettivo dell’organizzazione è stato Jorgo Chatzimarkakis, Segretario generale di Hydrogen Europe che, intervenendo alla conferenza online World Hydrogen Congress (in corso da oggi al 24 settembre), ha dichiarato: “La nostra ambizione è quella di costituire il luogo del mercato dell’idrogeno pulito in Europa”.
Ma le mire del cluster continentale dell’H2 non si limitano a questo: “Come commodity, l’idrogeno dovrà avere come valuta di riferimento l’euro” ha infatti aggiunto Chatzimarkakis, chiarendo che lo scopo dei membri di Hydrogen Europe è quello di rendere il Vecchio Continente l’hub, sia fisico che virtuale, in cui dovrà svilupparsi il futuro trading internazionale di idrogeno, che nelle previsioni di molti diventerà una commodity energetica commercializzata a livello globale come oggi sono il carbone, il petrolio e il gas.