Civitavecchia vuole diventare un porto ‘green’ grazie all’idrogeno: presentato a Bruxelles il progetto ZEPHyRO
Il porto di Civitavecchia vuole diventare uno scalo marittimo decarbonizzato grazie alle energie rinnovabili e, soprattutto, all’idrogeno che verrà inserito nel bilancio energetico dell’infrastruttura con una serie di impianti mirati nell’ambito del progetto ZEPHyRO.
L’Autorità di Sistema Portuale (AdSP) del Mar Tirreno Centro Settentrionale (l’ente che governa i porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta) è infatti capofila e coordinatore di questa iniziativa, che richiede investimenti per 25 milioni di euro e che parteciperà al bando European Green Deal per ottenere finanziamenti comunitari dal programma Horizon2020.
L’obbiettivo del progetto – spiega l’AdSP in una nota – è quello di dimostrare la possibilità di decarbonizzare le attività portuali attraverso l’impiego dell’idrogeno sia come vettore di accumulo energetico, che può essere riconvertito in elettricità quando necessario, sia come combustibile per sistemi di movimentazioni merci a zero emissioni.
“Sostenibilità è una delle parole chiave dello sviluppo e in particolare per il new green deal europeo” ha dichiarato il presidente dell’Adsp Pino Musolino. “Il nostro modello di crescita parte da qui. E l’idrogeno verde rappresenta una delle principali sfide e opportunità da cogliere per proiettare in un futuro ecocompatibile il porto di Civitavecchia e farlo diventare un riferimento di eccellenza per la portualità e la logistica. Mi auguro che il progetto venga valutato positivamente e che la sua realizzazione diventi una best practice internazionale”.
Nel consorzio promotore del progetto ZEPHyRO ci sono oltre 20 partner italiani (tra cui Enel, Snam, Fincantieri, Grimaldi e Atena) ed europei, tra cui tre porti ‘fellow’, Bilbao, Magdeburgo e Heraclion, che saranno nel partenariato per ricavare informazioni ed indicazioni per sviluppare progetti similari nei loro porti.
L’esito della valutazione da parte delle autorità europee è atteso per giugno 2021: in caso positivo, l’inizio dei lavori, che dureranno in tutto 5 anni, è previsto per novembre dell’anno in corso.
Il progetto prevede diversi interventi, a partire dalla realizzazione di un impianto fotovoltaico da 15 MW finanziato da Enel e di un impianto per la produzione e lo stoccaggio dell’idrogeno, con un idrogenodotto che porterà il gas all’interno del porto dove sarà in parte smistato ad una stazione di distribuzione dell’H2 ed in parte fornito ad un generatore elettrico per produrre elettricità che verrà fornita a due navi della compagnia Grimaldi e ad altre utenze portuali.
Le due navi di Grimaldi, operative sulla tratta Civitavecchia-Barcellona, si potranno allacciare ad un sistema di ricarica ‘shore connection’ alimentato ad H2 per ricaricare le batterie di bordo ed evitare così di dover produrre energia elettrica tramite generatori diesel durante le soste in porto.
E’ inoltre prevista la costruzione di 8 mezzi per le movimentazioni portuali alimentati a idrogeno, tre per Grimaldi e cinque per la il terminal portuale CFFT (Civitavecchia Fruit & Forest Terminal), nonché lo svolgimento dell’analisi costi/benefici e della progettazione esecutiva di diverse soluzioni riguardanti la trasformazione di un rimorchiatore portuale della compagnia Cafimar, in servizio nel porto di Civitavecchia, da diesel a ibrido (diesel + batterie e/o idrogeno) o solo elettrico (batterie + idrogeno).