Da Bruxelles via libera all’IPCEI Hy2Use: 5,2 miliardi per 35 progetti, di cui 4 promossi da aziende italiane
Dopo il via libera dello scorso luglio all’IPCEI Hy2Tech – che vede coinvolti 6 progetti italiani, a cui andranno 1 miliardi di euro di fonti pubblici – la Commissione Europea ha dato il suo benestare al secondo Important Projects of Common European Interest sull’idrogeno, chiamato IPCEI Hy2Use e concentrato non sulle tecnologie, questa volta, ma sulle applicazioni e sugli utilizzi del vettore energetico.
Del programma – come riferito dalla Commissione in una nota – fanno parte 35 progetti a cui parteciperanno 29 società (comprese start-up e PMI) di numerosi Paesi dell’Unione: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Spagna e Svezia (a cui si aggiunge la Norvegia, in quanto parte della European Economic Area).
In totale, a sostegno di queste iniziative verranno erogati fondi per 5,2 miliardi di euro, che dovrebbero sbloccare altri investimenti privati nell’ordine dei 7 miliardi di euro.
In particolare, i progetti – molti dei quali diventeranno operativi già nel biennio 2026-28 (l’intero IPCEI si concluderà entro il 2036) – riguarderanno due filoni: la realizzazione di infrastrutture per la produzione (elettrolizzatori di larga scala), il trasporto e lo stoccaggio di H2 da un lato e lo sviluppo di soluzioni per l’introduzione dell’idrogeno nel ciclo industriale di diversi settori, a partire da quelli considerati ‘hard to abate’ come l’acciaio, il vetro e il cemento, dall’altro.
In questo secondo IPCI sono 4 i progetti promossi da aziende italiane, e riguardano tutti le applicazioni del vettore in ambito industriale (quindi il secondo dei due ‘filoni’ in cui si articola il programma Hy2Use).
La Commissione al momento non ha fornito informazioni dettagliate riguardo le singole iniziative, ma ha solo menzionato in una tabella (che pubblichiamo qui sotto) le aziende promotrici, che nel caso del Belpaese sono: NextChem (gruppo Maire Tecnimont); RINA – CSM (Centro Sviluppo Materiali); SardHy Green Hydrogen (dovrebbe trattarsi della newco costituita da Saras ed Enel Green Power per il progetto relativo alla raffineria di Sarroch, in provincia di Cagliari; ndr); South Italy Green Hydrogen (società mista Eni-Enel che, verosimilmente, si occuperà dei progetti di decarbonizzazione delle raffinerie di Gela e Taranto).
