Dall’AdSP di Civitavecchia i dettagli del progetto Life3H
È ormai pronto ad entrare nel vivo il progetto europeo Life3H, coordinato dalla Regione Abruzzo e finanziato dall’Unione Europea con un budget di circa 6,3 milioni di euro per 4 anni di durata.
A darne notizia è l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale – che governa i porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta ed è anch’essa partner dell’iniziativa – ricordando come nel giro di 2 anni inizieranno a circolare nello scalo di Civitavecchia i primi due bus alimentati a idrogeno: mezzi forniti da Rampini, come annunciato dalla stessa azienda italiana nei giorni scorsi.
Il porto laziale sarà infatti sede di una delle 3 hydrogen valley previse da Life3H, la prima in ambito portuale come ha sottolineato l’authority guidata da Pino Musolino.
Oltra alla Regione Abruzzo e all’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, gli altri partner del progetto sono Port Mobility (operatore del porto di Civitavecchia), Società Chimica Bussi, Citrams (Centro Interdipartimentale Trasporti e Mobilità sostenibile – Università dell’Aquila), Rampini (che come detto fornirà i due bus), Snam 4 Mobility, Comune di Terni, Tua, UNeed.it, Università di Perugia e Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma.
“Siamo orgogliosi di essere all’avanguardia in questo aspetto della transizione ecologica. Realizzare qui la prima hydrogen valley portuale italiana dimostra come stiamo tramutando in fatti concreti la nostra attenzione per lo sviluppo sostenibile” ha commentato il Presidente dell’AdSP di Civitavecchia Pino Musolino, intervenuto in video-conferenza all’evento di presentazione di Life3H, organizzato alcuni giorni fa dal governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio.
“Il progetto rappresenta la punta di diamante di una serie di azioni coordinate sull’utilizzo dell’idrogeno, facendoci essere, da subito, protagonisti nelle scelte del Green Deal europeo. L’idrogeno – ha aggiunto Musolino – rappresenta senza ombra di dubbio un fondamento di questa strategia e la nostra sfida è quella di attivare, nel futuro prossimo, un nuovo modello di produzione energetica basato essenzialmente su un mix di rinnovabili H2 verde. Essere all’avanguardia in questo percorso di sviluppo sostenibile, per diventare un modello di eccellenza a livello europeo, rappresenta sicuramente un vantaggio competitivo per i Porti di Roma ed un considerevole investimento sul futuro dei nostri porti e dei territori”.