De Nora: ottime performance grazie all’H2, ma la crescita di questo mercato sarà più lenta di quanto previsto

L’idrogeno fa bene ai conti di Industrie De Nora, che continue a puntare molto su questo segmento di business nel lungo termie, anche se per l’immediato futuro si attende un rallentamento del suo ritmo di crescita a causa di una serie di fattori esogeni e concomitanti.

Nei primi 9 mesi del 2023, comunque, il contributo dell’H2 al buon andamento delle performance economiche dell’azienda è stato determinante: De Nora, nel periodo gennaio-settembre ha infatti totalizzato un fatturato complessivo di 629,8 milioni di euro, in aumento del 2,1% (a cambi costanti la crescita è pari al 5,4%) su base annua. E nello specifico il segmento di business Energy Transition, quello relativo appunto alle tecnologie per la produzione di idrogeno verde, nello stesso periodo ha registrato una crescita pari al 386,8% rispetto al pari periodo 2022, grazie all’esecuzione dei progetti in portafoglio, passando da un valore di 14,1 milioni a 68,6 milioni, con un’incidenza sui ricavi consolidati pari al 10,9%.

Notevole pure l’incremento dell’utile netto, che si è attestato a 198,6 milioni di euro, con un +211% rispetto ai primi 9 mesi del 2022. Anche in questo caso per merito dell’idrogeno, o – per meglio dire – della quotazione alla borsa di Francoforte di thyssenkrupp nucera, joint-venture tra thyssenkrupp e De Nora, avvenuta lo scorso luglio: a valle dell’IPO De Nora ha visto scendere la sua partecipazione nella società al 25,85% (prima era circa il 34%), ma ha potuto iscrivere nel bilancio consolidato al 30 settembre 2023 un provento complessivo di circa euro 130 milioni di euro.

Per quanto riguarda invece l’attività operativa, la società da inizio anno ad oggi ha già realizzato 700 MW di tecnologie per la generazione dell’idrogeno verde, oltre il doppio rispetto ai 300 MW dell’intero 2022, e prevede di arrivare a 1 GW entro la fine dell’anno. Inoltre, il backlog del segmento Energy Transition si attesta a circa 1,5 GW equivalenti di elettrolisi, ma il valore salirebbe fino a 2,2 GW includendo anche il contratto ottenuto lo scorso mese maggio da thyssenkrupp nucera per la fornitura di oltre 700 MW equivalenti di elettrolizzatori in Svezia (a favore di H2 Green Steel, ndr).

“I risultati dei primi nove mesi del 2023 mettono in evidenza la robusta redditività operativa del nostro modello di business, la buona generazione di cassa in grado di mantenere solida la struttura finanziaria del gruppo, e un utile netto in forte crescita supportato dai proventi non ricorrenti legati all’IPO della nostra joint venture thyssenkrupp nucera” ha commentato Paolo Dellachà, Amministratore Delegato di Industrie De Nora. “L’evoluzione crescente dei ricavi ha riflesso la buona tenuta dei principali segmenti di business in cui opera la società. Il segmento di business Energy Transition in particolare ha continuato a svilupparsi con una crescita a tripla cifra, realizzando dal 2022 ad oggi 1 GW di tecnologie per la produzione di idrogeno verde, confermando a livello globale la nostra leadership nella fornitura di tecnologie sostenibili e clean”.

Dellachà ha quindi aggiunto che De Nora “crede fermamente che l’idrogeno verde debba svolgere un ruolo chiave per la decarbonizzazione dell’industria hard-to-abate e della mobilità”, e che le tecnologie ad esso collegate “continueranno a rappresentare un importante driver di crescita del gruppo nel medio e lungo periodo, grazie anche al nostro posizionamento tecnologico unico a livello globale”.

Il manager ha tuttavia ammesso che “nel breve periodo il mercato (dell’idrogeno; ndr) sta registrando una accelerazione più lenta rispetto a quella prefigurata, dovuta al moderato sviluppo delle diverse normative, all’evoluzione delle energie rinnovabili ed anche a fattori macroeconomici globali. Riteniamo che queste componenti unite all’estrema innovatività del settore, che impone ai clienti finali i tempi tipici di una curva di apprendimento, possano portare nel breve ad uno sviluppo più equilibrato del mercato.”