Entro fine anno la capacità di elettrolisi installata in Europa si avvicinerà ai 2 GW, secondo uno studio di LCP Delta

Il 2023 sarà un anno importante per la produzione di idrogeno in Europa: entro il prossimo dicembre, infatti, verrà superata per la prima volta la capacità di elettrolisi installata nel Vecchio Continente supererà la soglia del GW, arrivando vicina ai 2 GW.

La previsione è contenuta nel report ‘From Hype to Investment: Hydrogen in 2023 – An LCP Delta view’, diffuso nelle scorse settimane dalla società di analisi e consulenza scozzese LCP Delta.

Il dossier sottolinea come nel 2022 si siano moltiplicati gli interventi pubblici a favore della value chain dell’H2 a livello globale, evidenziando tuttavia la distanza che separa il sistema semplice ed efficace predisposto negli USA con l’Inflation Reduction Act (IRA) dalla farraginosità della macchina burocratica europea, il cui ‘peso’ potrebbe frenare lo sviluppo dei progetti relativi all’idrogeno e gli investimenti ad esso correlati. In particolare – secondo LCP Delta – il dibattito che si è creato attorno al criterio di addizionalità dell’energia rinnovabile e alla definizione di idrogeno ‘pulito’ in Europa ha generato una situazione di incertezza che scoraggia gli operatori e sposta avanti nel tempo le FID (Final Investment Decision) da cui dipende l’effettiva implementazione dei progetti.

Il Vecchio Continente è ancora leader per numero di brevetti depositati riguardanti nuove tecnologie per l’idrogeno, come certificato dalla IEA (International Energy Agency) lo scorso gennaio, ma gli USA sono comunque nel novero dei primi 3 Paesi, e grazie al credito d’imposta introdotto con l’IRA potranno sostenere un rapido sviluppo di prodotti americani in questo settore.

L’Europa – secondo la società di analisi scozzese – deve agire rapidamente e in modo incisivo, nel corso di quest’anno, per non perdere terreno rispetto alle regioni che stanno emergendo nello sviluppo di una hydrogen economy globale.

Al netto di tutto ciò, comunque, LCP Delta prevede che entro la fine dell’anno entreranno in funzione progetti di produzione di idrogeno green equivalenti ad una capacità di elettrolisi aggregata vicina ai 2 GW, superando per la prima volta la fatidica soglia del GW.

A valle di questo scale-up, l’attenzione dovrà concentrarsi sul modello commerciale tramite cui vendere l’H2 prodotto e sulle dinamiche di prezzo della commodity.

Sempre secondo il report, il trend crescente si consoliderà negli anni a venire ed entro il 2027 la capacità di elettrolisi installata in Europa dovrebbe superare i 20 GW. E ciò significa che la produzione di idrogeno verde dovrebbe passare dalle 29.000 tonnellate del 2022 a oltre 1,7 milioni di tonnellate nel giro dei prossimi 4-5 anni.