Eurogas chiede all’Unione Europea di puntare sull’idrogeno per rilanciare l’economia dopo il coronavirus

Lo hanno già detto rappresentanti delle istituzioni e dell’industria (nello specifico, rispettivamente, il Vicepresidente della Commissione Europea Frans Timmermans e l’Amministratore delegato di Snam Marco Alverà), lo ha ribadito adesso anche l’associazione internazionale Eurogas: l’Europa deve puntare in modo convinto sull’idrogeno per coniugare decarbonizzazione e ripesa economica, quantomai necessaria dopo la crisi causata dal coronavirus.

Parlando durante un webinar organizzato dall’Unione Europea, i dirigenti dell”organizzazione – scrive S&P Global Platts – hanno ribadito che la European Industrial Strategy (lanciata il 10 marzo da Bruxelles per decarbonizzare l’industria in linea con gli obbiettivi ambientali del 2050) deve essere rivista e adattata alla luce dei mutamenti di scenario conseguenti all’epidemia di Covid-19.

Secondo il Segretario generale di Eurogas James Watson l’emergenza coronavirus ha generato “una nuova urgenza di stabilire quello che può essere fatto per accelerare la decarbonizzazione”.

Una parte importante della Strategy industriale dell’UE varata lo scorso marzo riguarda proprio l’idrogeno, e prevede il lancio, nella seconda metà del 2020, della Clean Hydrogen Alliance, pensata per riunire governi, enti regolatori, industria e investitori finanziari e farli lavorare insieme con un obbiettivo comune: la decarbonizzazione dell’industria tramite l’utilizzo dell’idrogeno.

Tema ampiamente affrontato durante la webconference tra i vertici di Eurogas e i funzionari di Bruxelles.

Tra gli altri Marcus Newborough, development director dell’azienda specializzata in elettrolizzatori ITM Power, ha ribadito – secondo la ricostruzione di S&P Global Platts – che gli operatori delle reti di gasdotti dovrebbero spingere per l’utilizzo di idrogeno in blend col metano nelle proprie pipeline (Snam, tra le prime in Europa, ha già svolto due test in questa direzione), elemento che potrebbe favorire un più rapido sviluppo del settore.

D’accordo su questo punto l’europarlamentare francese Christophe Grudler, che ha ricordato come recenti studi abbiano dimostrato la possibilità di immettere idrogeno in rete fino a una quota del 20%, in miscela con altri gas: “La cosa migliore è proprio avere un mix di gas diversi nelle pipeline: idrogeno, biometano e gas naturale”.

Gli effetti positivi sono pressoché certi, e confermati anche da uno studio recentemente realizzato da Gas for Climate – associazione internazionale di cui fanno parte Snam e CIB (Consorzio Italiano Biogas) – secondo cui, il 10% di idrogeno e biometano in rete basterebbe a ridurre le emissioni di CO2 del 55% entro il 2030.

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