First Hydrogen testerà i suoi furgoni a idrogeno nei servizi di ‘ultimo miglio’ in Gran Bretagna
Dopo aver concluso con successo le prime prove su strada dei suoi veicoli commerciali leggeri a idrogeno, l’azienda canadese First Hydrogen ha annunciato che nella seconda parte di quest’anno avvierà in Gran Bretagna una sperimentazione operativa dei mezzi, che verranno utilizzati in contesti di attività reale da alcuni corrieri e operatori logistici del cosiddetto ‘ultimo miglio’ (distribuzione finale ai clienti privati).
Fino ad ora – spiega la stessa società in una nota pubblicata sul suo profilo Linkedin – il principale target di riferimento erano state le aziende industriali e le utility, che necessitano di mezzi di trasporto a zero emissioni in grado di movimentare carichi pesanti su lunghe distanze, ma i corrieri espresso e gli operatori delle consegne parcellizzate sempre di più stanno cercando ulteriori soluzioni tecnologiche per ridurre le proprie emissioni da affiancare ai sistemi a batteria già impiegati in questo ambito, ed è per questo che First Hydrogen ha deciso di estendere il suo raggio d’azione anche ai furgoni e ai veicoli commerciali leggeri.
È la stessa azienda a spiegare infatti che questi operatori logistici, che si occupano dell’ultimo anello della catena di distribuzione dei beni prelevando i pacchi dai magazzini per consegnarli direttamente al cliente finale, si trovano a dover percorrere distanze sempre maggiori e quindi per ridurre le emissioni necessitano di un più ampio ventaglio di soluzioni.
“I target di riduzione delle emissioni, le aree zero-emission nelle città e il progressivo phase-out dai combustibili fossili stanno posizionando i sistemi di propulsione a idrogeno come una soluzione realistiche anche per gli operatori della distribuzione attivi nell’ultimo miglio” ha commentato Steve Gill, CEO di First Hydrogen Automotive. “I gestori delle flotte stanno realizzando che i battery electric vehicles (BEV) da soli non sono in grado di garantire la sufficiente affidabilità e flessibilità operativa richiesta dalle caratteristiche di questo mercato. Solo un mix di mezzi a batteria e a fuel cell a idrogeno – secondo Gill – potrà consentire di raggiungere il target net zero”.