Focus sugli aspetti tecnici e giuridici della ‘hydrogen economy’ durante un seminario organizzato dall’Università di Trento

La Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento ha ospitato, il 10 novembre scorso, il seminario dal titolo “Il futuro dell’idrogeno: fra tecnologie e regole”.

La prima sessione del seminario ha approfondito il quadro normativo internazionale, europeo e nazionale rilevante per la nuova filiera dell’idrogeno.

In particolare, l’avvocato Lorenzo Parola (partner dello studio legale Parola&Angelini) ha offerto una panoramica del quadro regolatorio europeo esaminando i target previsti dalla Strategia europea sull’idrogeno, le regole contenute nel “Pacchetto gas e idrogeno” e il ruolo dei regolatori europei. Il legale ha quindi passato in rassegna lo stato di avanzamento delle misure previste dal PNRR italiano, insieme alle procedure autorizzative per la costruzione di impianti di produzione di idrogeno come disciplinati dal d.lgs. 199/2021 di recepimento della direttiva RED II. Sono state valutate le possibili politiche di incentivazione a sostegno della domanda e dell’offerta e le prossime sfide regolatorie.

A seguire Alessandra Porcari, dottoranda nell’ambito del PON “Ricerca e Innovazione” (Azione IV.5 “Dottorati su tematiche Green”) della Facoltà di Giurisprudenza, ha sintetizzato il dibattito istituzionale europeo in corso circa i requisiti per la produzione di idrogeno verde (addizionalità, correlazione temporale e correlazione geografica), attraverso un confronto delle posizioni espresse dal Parlamento europeo e dalla Commissione ed immaginando i possibili esiti del dibattito.

Il Professor Giuseppe Bellantuono (Facoltà di Giurisprudenza) ha approfondito l’interazione fra innovazione tecnologica ed innovazione giuridica per la definizione del ruolo dell’idrogeno nella transizione ecologica ed energetica, confrontando le possibili scelte istituzionali in relazione al fattore temporale (gradualità o radicalità), alla pianificazione (stabilità o flessibilità), alla concorrenza (neutralità o specificità) e alla governance (centralizzazione o decentramento).

La seconda sessione del seminario ha avuto ad oggetto le tecnologie rilevanti nella filiera, considerando i processi tecnologici e le diverse fonti per la produzione di idrogeno.

In questo contesto il Professor Antonio Miotello (Dipartimento di Fisica) ha preso in esame le principali criticità legate alla filiera dell’H2: i limiti dello stoccaggio di energie rinnovabili mediante l’utilizzo di batteria al litio; i problemi di sicurezza in fase di produzione e di traporto a causa dell’elevata infiammabilità dell’idrogeno; l’impatto ambientale. Il docente ha poi descritto le prospettive dell’impiego di materiali fotocatalizzatori, anche in relazione alla possibilità di decontaminare acqua e aria. 

Il dott. Luigi Crema (direttore del centro Sustainable Energy Research alla Fondazione Bruno Kessler, nonché vicepresidente di H2IT e membro di del board di Hydrogen Europe Research) ha esaminato lo stato di evoluzione delle diverse tecnologie della filiera, con diversi esempi applicativi nel settore dei trasporti, nel settore industriale e residenziale, dedicando un approfondimento al tema delle “hydrogen valleys”, sottolineando poi come, a fronte dei numerosi strumenti di finanziamento europei dedicati ai progetti sull’idrogeno, sia ancora mancante un reale sostegno ad un quadro di mercato europeo e italiano.

Infine, il Professor Damiano Florenzano (Facoltà di Giurisprudenza) ha presieduto e moderato la tavola rotonda in cui hanno partecipato i rappresentati delle principali realtà trentine attive nel settore dell’energia, i quali hanno riflettuto sulle potenzialità dell’idrogeno nell’ambito dei rispettivi contesti aziendali: Claudio Dalrì (Dolomiti Energia); Dieter Theiner, (Alperia); Claudio Vitalini, (Centro Idrogeno IIT Bolzano); Marcello La Rosa, (Glass To Power).

Durante la tavola rotonda sono emerse le problematiche relative al consumo di acqua e all’impiego di determinati materiali (ad esempio il platino), oltre che le questioni di efficienza degli elettrolizzatori e delle celle a combustibile ma anche i numerosi vantaggi della transizione verso un sistema energetico integrato e interconnesso.

Il coordinamento scientifico del seminario è stato gestito da Giuseppe Bellantuono, Flavio Guella e Alessandra Porcari.

La registrazione del seminario è disponibile al link https://www.giurisprudenza.unitn.it/3165/seminari