France Hydrogène scrive a Bruxelles: “Una tassonomia europea troppo restrittiva sull’idrogeno green rischia di bloccarne lo sviluppo”

L’associazione France Hydrogène è preoccupata che le soglie stabilite dalla tassonomia europea delle attività sostenibili per considerare ‘green’ l’idrogeno possano essere troppo restrittive, e che possano quindi avere come effetto quello di ostacolare lo scale-up dell’industria dell’H2.

L’EU taxonomy for sustainable activities varata nel luglio 2020 prevede che la Commissione Europea emani una serie di ‘atti delegati’ per dettagliare, rispetto ai vari obbiettivi della tassonomia, i criteri con cui valutare la sostenibilità delle diverse attività.

In tale contesto, l’atto delegato sul ‘climate change’ attualmente in fase di definizione da parte della Commissione prevede che l’H2, per essere considerato appunto green, debba avere un tasso massimo di 2,256 kg di CO2 equivalenti per Kg di idrogeno prodotto.

Una soglia che France Hydrogène, nella sua lettera (pubblicata integralmente dal sito Euractive) indirizzata ai vertici della Commissione, e firmata dai CEO di 16 grandi aziende a vario titolo attive nel settore (tra cui EDF, Engie, ABB, Arcelor Mittal, McPhy), ritiene eccessivamente restrittiva, tanto da “minare le ambizioni europee di leadership” in questo nascente mercato e da “limitare senza motivo opportunità di business compatibili con la direttive stabilite dagli accordi di Parigi”.

Da questa classificazione, ricordano i firmatati della missiva, resterebbe per esempio escluso l’idrogeno prodotto con elettrolisi alimentata tramite elettricità proveniente dalla rete di Francia e Nord Europa, che – grazie al mix energetico sostenibile di queste regioni – ha un tasso di CO2 pari a 3 Kg per 1 Kg di H2, ovvero il 70% in meno rispetto all’idrogeno attualmente prodotto da fonti fossili.

Analogamente, non potrebbe essere classificato come sostenibile in base alla tassonomia europea l’idrogeno prodotto con elettrolisi alimentata da energia solare, che – è scritto nella lettera – ha un tasso medio di CO2 pari a 3,22 Kg per Kg di H2.

“Questi criteri sarebbero anche in disaccordo con i contenuti della Hydrogen Strategy europea varata lo scorso luglio, poiché la categoria dell’idrogeno prodotto tramite elettricità, in essa contenuta, diventerebbe obsoleta se i parametri della tassonomia non verranno modificati”.

Per tutte queste ragioni – si conclude la lettera – “i firmatari chiedono alla Commissione Europea una particolare attenzione in sede di revisione dell’atto delegato sul ‘climate change’ ”.

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