Gozzi (Duferco): “Serve un fondo europeo per sostenere la decarbonizzazone dell’industria”

L’industria pesante non può essere elettrificata e quindi ha bisogno di fuel green come il biometano con cui sostituire i combustibili fossili attualmente utilizzati, in attesa che l’idrogeno diventi una realtà. Ma per dar vita a questo processo servono risorse pubbliche consistenti, magari raccolte in un apposito fondo europeo finalizzato a sostenere la decarbonizzazione di questi comparti.

È l’opinione di Antonio Gozzi, Presidente del gruppo Duferco, che in un’intervista a Il Sole 24 Ore – in parte riportata sul sito istituzionale dell’azienda – spiega: “Dall’UE deve arrivare un ‘industrial transition fund’. L’Europa deve seriamente affrontare, predisponendo opportune risorse, un fondo per la transizione industriale che aiuti i settori più esposti a realizzare i progetti di decarbonizzazione”. Altrimenti – secondo Gozzi – il rischio, già oggi decisamente concreto, è che si verifichino chiusure e delocalizzazioni: “È appena giunto il grido di dolore della ceramica, che dice che i suoi impianti vanno a gas e non si può elettrificare tutto e subito. C’è il rischio che produzioni che sono un’eccellenza assoluta del nostro Paese, se ne vadano. Vale per la ceramica ma anche per la carta e per i cementifici. L’elettrosiderurgia, che rappresenta l’80% dell’acciaio prodotto in Italia, è più avanti, ma ha comunque forni di riscaldo a gas, che non si possono elettrificare”.

Quindi – è la conclusione del numero uno di Duferco – “c’è bisogno di fuel green, come il biometano. Si devono dunque fare investimenti in attesa che l’idrogeno diventi il vettore del futuro. Ma intanto bisogna arrivare al 2030”.

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