H2 green e ammoniaca dal Brasile alla Croazia: i dettagli del maxi-progetto Green Energy Park, che verrà co-finanziato dall’UE
Emergono i primi dettagli sul progetto denominato Green Energy Park, che prevede la produzione di idrogeno green in Brasile e la sua esportazione, in forma di ammoniaca, fino in Croazia, e che – come annunciato ieri in apertura della European Hydrogen Week dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen – verrà cofinanziato dall’UE. Risorse, per ora non quantificate, che verranno garantite nell’ambito del programma di investimenti nella value chain brasiliana dell’idrogeno green da 2 miliardi di euro reso noto dalla stessa von der Leyen lo scorso giugno.
Innanzitutto, come rivelato dal CEO di Green Energy Park (GEP) Bart Biebuyck (fino allo scorso maggio Direttore Esecutivo della Clean Hydrogen Partnership) alla testata internazionale Hydrogen Insight, il progetto prevede investimenti complessivi per 13 miliardi di euro (al netto della componente rinnovabile) e punta a produrre i primi quantitativi di idrogeno e ammoniaca entro il 2028, per raggiungere la piena capacità, pari a 10 GW di elettrolisi, entro il 2035.
L’alimentazione degli elettrolizzatori verrà garantita principalmente da fonte solare, con integrazioni da fonte eolica e anche dalla rete brasiliana, che fornisce energia al 90% rinnovabile grazie soprattutto all’idroelettrico.
L’approvvigionamento di acqua per la produzione di H2 green non dovrebbe essere un problema, poiché la location scelta dagli sviluppatori di Green Energy Park, nello stato di Piauí, è dotata di una delle maggiori riserve di acqua dolce di tutto il Brasile, oltre ad avere un tasso di irraggiamento solare tra i più alti del Paese. Motivi per i quali le autorità locali e i vertici di GEP ritengono che il costo finale dell’idrogeno prodotto grazie a questo maxi-impianto potrà essere tra i più competitivi del mondo.
Per quanto riguarda poi l’export di H2, in forma di ammoniaca, la destinazione individuata è quella dell’isola croata di Krk, nel Mar Adriatico, e questo poiché quell’area del Vecchio Continente è stata ritenuta strategica per raggiungere i potenziali offataker di regioni altamente industrializzate come il Nord Italia e il Sud della Germania, ma anche perché la Croazia ha già avviato la realizzazione di una pipeline dedicata al trasporto di idrogeno tra l’isola (dove al momento si trova un impianto di rigassificazione per l’import di GNL) e la terraferma.
Se quindi i mercati dell’Europa centro-meridionale saranno i primi nel mirino di Green Energy Park, lo stesso Biebuyck ha rivelato che sono in corso discussioni per aprire possibili canali di esportazione verso altre destinazioni, come la Gran Bretagna, il Medio Oriente, il Giappone e la Corea del Sud.