H2Accelerate ‘disegna’ le tre fasi di sviluppo del trasporto pesante a idrogeno
Saranno tre – secondo H2Accelerate – le fasi di sviluppo della mobilità pesante a idrogeno. L’alleanza lanciata lo scorso dicembre da Daimler Truck, IVECO, OMV, Shell e Volvo Group, a cui poco più di un mese fa ha aderito anche la major francese TotalEnergies, ha recentemente diffuso un position paper su questo tema, intitolato “Expectations for the fuel cell truck market”, in cui prende in esame un periodo compreso tra il 2021 e il 2030, immaginando il percorso di evoluzione del settore dai primi progetti pilota fino ad una diffusione massiccia dei truck a idrogeno in tutta Europa.
La ‘fase 1’, che va dal 2021 al 2025, è definita di “learning by deployment” e sarà caratterizzata dall’entrata in attività di alcune centinaia di camion, che potranno contare su una ancora limitata disponibilità di stazioni di rifornimento. In questo periodo l’industria dovrà interfacciarsi assiduamente con i clienti che utilizzeranno i nuovi mezzi, per capirne le necessità e definire le caratteristiche della futura rete di refueling. I truck saranno ancora esemplari di ‘pre-serie’ e sarà necessario mettere a disposizione degli utenti un efficace servizio di assistenza e manutenzione per garantire l’operatività dei mezzi.
In questa prima fase – scrive H2Accelerate – incentivi pubblici saranno fondamentali a sostegno degli investimenti privati dei fornitori di idrogeno e dei produttori di veicoli, per rendere economicamente sostenibile da parte dei clienti l’acquisto e l’impiego dei nuovi camion ad H2.
La seconda fase, dal 2025 al 2028, sarà quella dell’ “industrial scale up”, ovvero dell’avvio della produzione in serie di migliaia di camion con propulsione a idrogeno e della parallela crescita di una rete di stazioni di rifornimento su scala continentale, lungo i principali corridoi logistici europei. Questa – secondo il position paper – sarà anche la fase che richiederà il maggiore quantitativo di investimenti con un alto tasso di rischio e quindi anche il maggior ammontare di finanziamenti pubblici, che però dalla semplice erogazione di capitale dovranno evolvere in forme più articolate e stabili, come per esempio tariffe autostradali agevolate, carbon tax, e altro.
Infine, dal 2028, prenderà avvio la terza fase, definita “sustainable growth”, in cui le economie di scala consentiranno una riduzione dei costi lungo tutta la supply chain dei camion a idrogeno e i finanziamenti pubblici potranno progressivamente lasciare il posto, in via definitiva, alle citate misure di sostegno di natura meno diretta ma più strutturale.
Il raggiungimento di questi obbiettivi, spiega ancora H2Accelerate, richiederà però una stretta collaborazione tra tutti gli attori della filiera, dai produttori di veicoli ai fornitori di idrogeno fino ai clienti, ovvero gli operatori del trasporto stradale pesante, e non potrà comunque realizzarsi in mancanza di politiche pubbliche di sostegno attivo al settore.