Hydrogen Europe prende posizione anche sulla mobilità stradale: nuovo ‘paper’ per auto private e veicoli commerciali leggeri

Continua senza sosta l’attività di produzione di ‘position paper’ di Hydrogen Europe, la principale associazione europea di aziende attive nella filiera dell’H2, che delinea così la sua visione di un futuro decarbonizzato grazie all’idrogeno analizzando problemi, proponendo soluzioni e in generale rappresentando le posizioni dei suoi membri davanti all’opinione pubblica e alle istituzioni di Bruxelles.

A neanche un mese dall’uscita del position paper sull’utilizzo di idrogeno nel trasporto marittimo, l’associazione è infatti tornata a parlare tramite un nuovo documento, dedicato questa volta alla mobilità stradale leggera e intitolato: “Unlocking the potential of clean mobility: the revision of CO2 emission standards for cars and vans”.

Hydrogen Europe parte innanzitutto ricordando che per arrivare all’obbiettivo ‘net zero’ entro il 2050, il settore dei trasporti dovrà ridurre le proprie emissioni di gas serra del 90% rispetto al livello del 1990. Missione non facile considerando che quello dei trasporti è l’unico comparto le cui emissioni sono cresciute negli ultimi 30 anni e continuano ad aumentare.

In questo cotesto, la mobilità stradale leggera assume una particolare rilevanza: se infatti i 2/3 delle emissioni di gas serra del trasporto arrivano dalla modalità stradale, al suo interno il 73% dei GHG (greenhouse gas) sono emessi da auto private e veicoli commerciali leggeri.

Per questo motivo, la definizione di nuovi standard in ermini di emissioni di CO2 per le nuove auto provate e i nuovi veicoli commerciali leggeri sarà un passaggio cruciale della revisione delle normative europee “al fine di consentire il raggiungimento degli obbiettivi di decarbonizzazione al 2030 e di rafforzare la leadership globale dell’UE nel settore dei veicoli a zero emissioni, in particolare quelli a fuel cell di idrogeno” scrive Hydrogen Europe.

L’associazione nel suo ‘paper’ individua quindi una serie di linee d’azione, che partono dalla “definizione di standard per la CO2 ambiziosi e appropriati”. Inoltre sarà necessario definire un quadro regolatorio, anch’esso “ambizioso” e basato “su sinergie per consentire la diffusione dei veicoli a idrogeno”. Si dovrà poi “misurare accuratamente le emissioni” delle diverse tipologie di veicoli, e – in conseguenza – “riconoscere il ruolo dei fuel rinnovabili e low-carbon”.

Nell’ambito della revisione della normativa europea in materia, Hydrogen Europa auspica quindi un intervento improntato alla “neutralità tecnologica e alla valutazione dell’efficienza del sistema”.

Infine, l’associazione chiede che le risorse raccolte tramite gli ‘excess emission premiums’ (una sorta di penale che i produttori del settore devono pagare se superano determinati limiti di emissioni di CO2) vengano utilizzate “per sostenere la transizione energetica dell’industria automotive”.

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