Idrogeno: adattare l’attuale infrastruttura del gas costerebbe meno che costruirne una dedicata secondo GIE
Adeguare l’attuale infrastrutture europea del gas naturale, dai gasdotti ai terminal GNL, per renderla in grado di accogliere anche l’idrogeno e altri gas rinnovabili costerebbe meno che costruirne ex novo una dedicata, secondo un recente studio di Gas Infrastructure Europe (GIE), associazione che rappresenta a livello continentale i gestori di pipeline, di depositi per il gas e di terminal GNL.
L’industria europea del gas sta cercando di non farsi trovare impreparata nel nuovo scenario, conseguente alla volontà di Bruxelles di spingere la decarbonizzazione con l’inserimento nel mix energetico continentale di un crescente quantitativo di gas a basso impatto ambientale, a partire appunto dell’idrogeno, per raggiungere gli obbiettivi climatici del 2050. Per questo ha avviato uno studio sulla possibilità di adattare le attuali infrastrutture dedicate al gas alla gestione di vettori innovativi, idrogeno in primis.
“Non conosciamo ancora in dettaglio i costi di retrofitting dei terminal GNL per adattarli a gestire idrogeno, visto che per ora il lavoro di analisi si è concentrato più sulla rete di trasporto terrestre” ha dichiarato nel corso di un seminario organizzato da Euractiv Thierry Deschuyteneer, a capo del gruppo di lavoro “Terminal for the Future” di GIE. Aggiungendo però, secondo la ricostruzione di S&P Global Platts, di essere “fiducioso sul fatto che questa soluzione possa essere economicamente più competitiva rispetto alla costruzione di nuovi terminal per l’import dedicati all’idrogeno”.
Il GIE prevede di pubblicare un report dettagliano sull’argomento nell’ultimo trimestre di quest’anno, con dati e raccomandazioni per i decisori politici.
GIE sta anche studiando la possibilità di decarbonizzare il GNL direttamente presso i terminal di ricezione, come soluzione ponte in attesa che il mercato dell’idrogeno compia l’atteso ‘scale-up’, e anche l’import di idrogeno prodotto al di fuori dell’Europa, nonché l’utilizzo di vettori energetici a minor impatto ambientale come ammoniaca e metanolo.
Nello stesso webinar, il consulente della DG Energia della Commissione EU, Tudor Constantinescu, ha detto che Bruxelles intende pubblicare la sua strategia di integrazione dei sistemi energetici europei il prossimo 24 giugno, e che in questa visione l’idrogeno avrà un ruolo centrale. Ragione per cui il nuovo quadro normativo che dovrà essere delineato, dovrà consentire all’idrogeno di fluire liberamente in tutta Europa. Ma a tal proposito, secondo Constantinescu, potrebbe essere più efficacie avere delle reti infrastrutturali dedicate, piuttosto che utilizzare quelle esistenti oggi impiegate per il gas naturale.