Idrogeno e acciaio: il RINA alla guida del progetto europeo ‘DevH2forEAF’
Considerando la crescente diffusione dei cosiddetti forni elettrici ad arco (FEA, o EAF – Electric Arc Furnaces, in inglese) nel processo produttivo dell’industria siderurgica europea, la sostituzione di una quota di gas naturale utilizzato comunemente in questo tipo di lavorazione con idrogeno consentirebbe una considerevole riduzione delle emissioni di CO2.
È partendo da questo presupposto che i partner del progetto europeo ‘Developing and enabling H2 burner utilization to produce liquid steel in EAF’ (DevH2forEAF), coordinato dal gruppo italiano RINA e portato avanti da una serie di aziende tra cui spiccano diversi player del Belpaese, si sono messi al lavoro per sviluppare un nuovo prototipo di bruciatore per i forni EAF in grado di essere alimentati con H2.
Attualmente l’utilizzo di forni elettrici ad arco sul totale della produzione europea di acciaio – si legge nell’abstract del progetto – raggiunge il 41,5%, con punte dell’81% in Italia e del 61% in Spagna. I forni EAF utilizzando circa 370-750 Nm3 di gas naturale per produrre 100 tonnellate di acciaio, generando tra 0,75 e 1,5 tonnellate di CO2. L’impiego di una miscela al 10% di idrogeno consentirebbe già una riduzione delle emissioni di anidride carbonica pari a 0,1 milioni di tonnellate all’anno.
Alla luce di questi dati, il RINA e gli altri partner del progetto DevH2forEAF – l’Università tedesca di Aquisgrana; l’azienda siderurgica spagnola Compania Espanola de Laminacion; le aziende siderurgiche italiane Ferriere Nord e AFV Acciaierie Beltrame e le due società italiane Nippon Gases (fornitore di gas) e SMS Group (fornitore di impiantistica) – svilupperanno e realizzeranno bruciatori in grado di utilizzare miscele di gas naturale e H2, fino al 100% di idrogeno, verificandone quindi le performance operative in diversi contesti di produzione.
Il progetto può contare su un budget complessivo di 3,2 milioni di euro, di cui 1,92 milioni finanziati dall’Unione Europea, e avrà una durata di 42 mesi a partire da luglio 2021.
Nel concreto, i prototipi di bruciatore verranno realizzati e testati presso il Centro Sviluppo Materiali del RINA a Dalmine e presso gli stabilimenti di Ferriere Nord a Osoppo (Udine).