Idrogeno liquido: nel 2021 partirà la prima ‘catena logistica’ tra Australia e Giappone

Il Giappone, che ha annunciato l’obbiettivo di diventare ‘carbon neutral’ entro il 2050 e che entro il 2030 – secondo quanto riferito nei giorni scorsi dal quotidiano locale Nikkei – intende rendere l’idrogeno la prima voce del suo mix energetico, si prepara a fare un passo decisivo per lo sviluppo di un’economia dell’H2.

Partirà infatti nel corso del 2021 la prima catena logistica dedicata la trasporto di idrogeno liquido tra Australia e Giappone, “un passaggio importante verso la creazione della supply chain dell’H2 del futuro” secondo quanto dichiarato a S&P Global Platts da Toshiyuki Shirai, Direttore della divisione sistemi energetici avanzati e idrogeno del Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria giapponese.

Le operazioni di trasporto di idrogeno liquido tra i due Paesi prenderanno avvio nell’ambito del progetto pilota promosso dalla CO2-free Hydrogen Energy Supply-chain Technology Research Association (HySTRA), supportata in questa iniziativa dall’ente pubblico New Energy and Industrial Technology Development Organization.

L’obbiettivo è quello di avviare durante l’anno fiscale 2021 (quindi, per le regole giapponesi, da aprile 2021 e marzo 2022), per il momento a scopo dimostrativo, una catena del valore completa che prevede la produzione di idrogeno da gassificazione del carbone nella Latrobe Valley, nell’Australia sudorientale, la liquefazione dell’H2 e il suo stoccaggio nel porto di Hastings, quindi il trasporto marittimo del prodotto per mezzo della nave Suiso Frontier – la prima liquefied hydrogen carrier al mondo, in fase di completamento da parte del cantiere giapponese Kawasaki Heavy Industries, dotata di una capacità di 1.240 metri cubi – fino allo scalo giapponese di Kobe.

Al momento il Governo di Tokyo non ha rivelato la data precisa in cui salperà dall’Australia il primo carico di idrogeno liquido diretto verso il Sol Levante, ma in ogni caso ha inserito nel budget statale 2021-2022 i fondi necessari (circa 45 milioni di dollari) a sostenere finanziariamente l’avvio di questa iniziativa, che quindi dovrebbe concretizzarsi nel corso del prossimo anno.

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