Il gruppo logistico Gebrüder Weiss riceve il suo primo camion Hyundai XCIENT Fuel Cell alimentato a idrogeno
Dal 25 gennaio scorso la divisione svizzera del gruppo logistico Gebrüder Weiss – player di livello globale con oltre 7.000 dipendenti, 150 sedi e un fatturato che nel 2019 ha raggiunto 1,7 miliardi di euro – ha accolto nella sua flotta di mezzi stradali il primo camion alimentato a idrogeno.
Si tratta di uno degli esemplari di Hyundai XCIENT Fuel Cell che il costruttore sudcoreano sta consegnando ai primi clienti della Confederazione Elvetica: nel corso del 2021 arriveranno nel Paese ben 2.000 truck e fuel cell, ognuno dei quali consente di evitare l’emissione di circa 80 tonnellate di CO2 all’anno.
Gli Hyundai XCIENT Fuel Cell sono camion da 36 tonnellate, con 25 tonnellate di capacità di carico, dotati di un propulsore elettrico da 350 Kw alimentato da un sistema di fuel cell che trasforma l’idrogeno in energia elettrica, garantendo a questi mezzi un’autonomia di 600 Km.
Al momento – si legge nella nota di Gebrüder Weiss – la rete di impianti di rifornimento di idrogeno in Svizzera è ancora in fase di costruzione, ma ci sono già sufficienti stazioni per consentire l’operatività di camion ad H2 nella regione orientale della Svizzera.
“Anche se la pandemia di coronavirus ha temporaneamente distolto l’attenzione dalle sfide climatiche e ambientali, gli operatori della logistica stanno continuando a lavorare con i produttori di veicoli per individuare tecnologie alternative a quelle tradizionali. Con l’arrivo del nostro primo camion a idrogeno Gebrüder Weiss dimostra ancora una volta il suo impegno nella ricerca di soluzioni sostenibili. L’obbiettivo è usare questo primo mezzo per testare la tecnologia e raccogliere informazioni utili a favorirne una sua diffusione su larga scala” ha commentato Wolfram Senger-Weiss, CEO di Gebrüder Weiss.
“Siamo orgogliosi di essere tra i primi operatori al mondo a riceve questo innovativo mezzo da Hyundai. Consideriamo i camion a idrogeno come una valida alternativa ad altre tecnologie oggi esistenti e, se ci sarà un’adeguata struttura per i rifornimenti, intendiamo utilizzarli anche in Austria e nel Sud della Germania nel prossimo futuro”.