Il piano del Governo italiano per convertire a idrogeno l’ex Ilva di Taranto con l’aiuto di Bruxelles

Uno stabilimento completamente decarbonizzato entro 4 o 5 anni: è questo l’obbiettivo del Governo italiano per le acciaierie ex-Ilva di Taranto, da raggiungere anche e soprattutto grazie all’utilizzo dell’idrogeno.

Ne ha parlato, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, rivelando di aver già illustrato questa prospettiva a tutti i livelli, sia nel Governo italiano che a Bruxelles, da dove dovrebbero arrivare fondi per sostenere economicamente il piano di riconversione del polo siderurgico pugliese.

Al netto del futuro assetto proprietario dell’impianto, molto incerto (oggi è controllato dal colosso Arcelor Mittal, che però vorrebbe sfilarsi), Patuanelli ha illustrato le caratteristiche del progetto, che prevedrebbe la chiusura dell’area a caldo per arrivare, nell’orizzonte di un lustro, ad un’acciaieria completamente decarbonizzata, dotata di soli forni elettrici alimentati a idrogeno.

Secondo quanto riferito dallo stesso Ministro nell’intervista, Patuanelli avrebbe parlato di questa prospettiva in una telefonata al Vicepresidente della Commissione UE, con delega al Green Deal, Frans Timmermans, che più volte in discorsi pubblici aveva accennato all’Ilva di Taranto come a uno dei possibili stabilimenti da riconvertire a idrogeno (le cui applicazioni in ambito siderurgico sono allo studio in diversi siti europei) grazie a fondi messi a disposizione dall’Unione Europea.

“Dobbiamo spingere verso la decarbonizzazione: la riduzione al 60% non basta, bisogna superarne l’uso e riconvertire l’Ilva in un’acciaieria green” avrebbe detto Patuanelli a Timmermans, il quale avrebbe a sua volta risposto: “Vi aiuteremo. Non avremo più un’occasione come questa per regalare a Taranto un futuro pulito. I soldi del Recovery Fund devono servire a disegnare proprio il Paese che vogliamo, è il momento di essere ambiziosi”.

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