Il plauso di Hydrogen Europe alla strategia europea per le rinnovabili offshore: “H2, eolico e solare settori fortemente interconnessi”
Lo sviluppo delle energie rinnovabili e lo scale-up dell’idrogeno – come noto – sono strettamente interconnessi, ed è per questo che Hydrogen Europe ha accolto con favore la presentazione (avvenuta ieri, 19 novembre; ndr) della strategia europea per le energie rinnovabili offshore, tramite cui Burxelles si propone di incrementare la capacità eolica offshore dell’Europa dagli attuali 12 GW fino a 60 GW entro il 2030 e fino a 300 GW entro il 2050.
“Le energie rinnovabili e l’idrogeno sono due elementi fondamentali e interdipendenti della strategia che potrà rendere climaticamente neutrale il sistema energetico europeo. I produttori di energie rinnovabili hanno bisogno dell’idrogeno per sviluppare il loro modello di business e l’industria dell’H2 ha bisogno delle rinnovabili per ‘scalare’ le tecnologie, ridurre i costi e ampliare gli ambiti di applicazione”, ha spiegato l’associazione in una nota, aggiungendo che la strategia europea delle rinnovabili offshore deve essere pensata in relazione ad una revisione della regolazione TEN-T e del Ten-Year Network Development Plan (TYNDP).
“Le energie rinnovabili e l’industria dell’idrogeno sono partner nel percorso di realizzazione del target di 40 GW di capacità di elettrolisi installata entro il 2030, che sta alla base della strategia europea per l’idrogeno” ha aggiunto Jorgo Chatzimarkakis, Segretario generale di Hydrogen Europe. “L’Unione Europea deve promuovere un ecosistema basato sulle sinergie tra energie rinnovabili, come eolico e solare, l’idrogeno e l’industria marittima. Questa è anche una grande opportunità per promuovere la competitività delle tecnologie ‘Made in UE’ il cui sviluppo potrà generare nuovi posti di lavoro”.
La Commissione Europea, nel documento appena diffuso sulla strategia per le rinnovabili offshore, stima che da oggi al 2050 saranno necessari investimenti per quasi 800 miliardi di euro per conseguire gli obiettivi proposti.
Una mole enorme di risorse, che Bruxelles intende contribuire a ‘sbloccare’ attuando una serie di misure, tra cui: la definizione di un quadro giuridico chiaro ed efficace; la mobilitazione di tutti i fondi pertinenti, dal Recovery Fund agli strumenti finanziari messi a disposizione dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI); l’incentivazione dello sviluppo di una catena di approvvigionamento tramite la creazione di una piattaforma dedicata alle energie rinnovabili offshore nell’ambito del Forum industriale per l’energia pulita, che consenta di riunire tutti i soggetti coinvolti.
Inoltre, alla luce del recente e rapido sviluppo che le energie rinnovabili offshore stanno avendo in tutto il mondo e, in particolare, in Asia e negli Stati Uniti, la Commissione intende sostenere la diffusione a livello globale delle tecnologie ‘Made in UE’ tramite la diplomazia del Green Deal, la politica commerciale e i dialoghi con i paesi partner incentrati sull’energia.