Il porto di Ravenna partecipa al progetto Hyseport per studiare l’impiego di idrogeno verde nelle attività dello scalo

C’è anche il porto di Ravenna tra i partner di Hyseport, proposta progettuale che mira a ridurre le emissioni degli scali marittimi grazie all’utilizzo di nuove tecnologie, compresa la produzione e l’impiego di idrogeno verde.

L’iniziativa, coordinata dall’Autorità Portuale di Siviglia, è stata presentata nei giorni scorsi in risposta al bando Europeo Horizon 2020 Green Deal LC-GD-5-1-2020 e vede la partecipazione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Centro Settentrionale (l’ente che governa lo scalo ravennate) insieme a molti altri soggetti istituzionali, scientifici e imprenditoriali di diversi Paesi, tra cui Italia, Spagna, Francia, Belgio, Olanda e Grecia.

Nell’ambito di Hyseport, l’AdSP romagnola – spiega la stessa authority in una nota – parteciperà agli studi inerenti all’utilizzo dell’idrogeno come fonte di energia pulita e all’implementazione di un elettrolizzatore collegato a un sistema di elettrificazione delle banchine.

Oltre al Autorità di Sistema Portuale prenderanno parte al progetto altri due soggetti locali, ovvero la Fondazione Istituto sui Trasporti e la Logistica e la Società SAPIR – Porto Intermodale Ravenna: quest’ultima testerà un sistema di smistamento dei vagoni innovativo, che prevede l’utilizzo di un locomotore telecomandato e alimentato a batterie, che può comporre treni all’interno del terminal.

Se Hyseport sarà ammesso al finanziamento europeo, le attività del progetto avranno inizio già nel corso del 2021.

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