Il RINA pubblica le sue linee guida per l’utilizzo di ammoniaca come carburante navale
Dopo un anno di lavoro il gruppo genovese RINA, uno dei principali enti di classificazione navale al mondo, ha pubblicato le sue linee guida per l’utilizzo di ammoniaca come carburante per navi.
Al momento non è chiaro verso quali direzioni evolveranno i processi di decarbonizzazione dell’industria marittima, ma secondo molti osservatori – nonostante permangano problemi di ordine tecnologico e di disponibilità del vettore su larga scala, specie nella sua variante derivata da idrogeno verde – l’ammoniaca potrà avere un ruolo importante come fuel navale nel futuro.
Per questo, nell’ambito della sua ‘mission’ di supporto al percorso di transizione energetica che prevede l’offerta di un quadro regolatorio in grado di affrontare le questioni tecniche legate all’introduzione dei vari combustibili alternativi, lo scorso anno il RINA aveva avviato un proprio programma di ricerca in merito all’utilizzo di ammoniaca come carburante navale, coinvolgendo in questa iniziativa progettisti, fornitori di componentistica e armatori.
A valle di questo lavoro, lo scorso 1° maggio il gruppo genovese guidato da Ugo Salerno ha pubblicato la prima edizione delle regole per l’utilizzo di ammoniaca come fuel navale.
Basato sull’IGF Code, i cui obbiettivi e standard sono definiti in relazione alle navi che utilizzano gas o altri combustibili con un basso flash-point, il nuovo impianto normativo segue lo stesso schema utilizzato proprio nell’IGF Code per il GNL (gas naturale liquefatto). Nelle ‘rules’ vengono innanzitutto tenute in considerazione le caratteristiche di tossicità dell’ammoniaca e vengono indicate misure generali di prevenzione, che poi dovranno essere confermate e meglio dettagliate tramite un esteso lavoro di ‘risk assessment’ successivo.
Al momento l’ammoniaca non è disponibile come bunker in tutti i porti, cosa che dovrà succedere per consentire una sua adozione su larga scala nell’ambito dell’industria marittima, ma già oggi la progettazione di nuove navi può essere sviluppata tenendo in considerazione come i mezzi potranno essere adattati nel prossimo futuro all’utilizzo di ammoniaca come bunker. Motivo per cui, oltre alle citate regole, il RINA ha anche pubblicato i requisiti per poter ottenere la notazione di classe addizionale ‘Ammonia Redy’, che certifica la predisposizione di una nuova nave alle modifiche necessarie per adottare in futuro questo combustibile.