Il ruolo dell’idrogeno nella ‘Green Industrial Revolution’ della Gran Bretagna
Il Governo della Gran Bretagna ha svelato i contenuti del suo programma per una ‘Green Industrial Revolution’, un piano di ampio respiro che prevede interventi in diversi settori, ma che assegna un ruolo di primo piano anche all’idrogeno.
L’H2 è infatti oggetto del secondo dei 10 punti in cui si articola il documento, che prevede complessivamente investimenti pubblici per 12 miliardi di sterline e punta a creare 250.000 nuovi posti di lavoro. Su questo settore l’esecutivo guidato da Boris Johnson intende – si legge in una nota ufficiale diramata dal n. 10 di Downing Street – “lavorare insieme all’industria per installare una capacità di produzione di idrogeno low carbon pari a 5 GW entro il 2030”, H2 che verrà poi utilizzato per decarbonizzare “industria, trasporti, energia e abitazioni private, con l’obbiettivo di sviluppare la prima città interamente riscaldata ad idrogeno entro la fine del decennio”.
Scendendo più nel dettaglio, il Governo britannico spiega che verranno stanziati “oltre 500 milioni di sterline” da destinare a diverse iniziative in ambito idrogeno, “comprese sperimentazioni per l’utilizzo di idrogeno in abitazioni private per riscaldamento e gas domestico, partendo col progetto Hydrogen Neighbourhood nel 2023, la creazione di una Hydrogen Valley nel Regno Unito entro il 2025, con lo scopo di realizzare una Hydrogen Towm, l’equivalente di decine di migliaia di abitazioni, prima del 2030”. Dei 500 milioni stanziati, precisa ancora Downing Street, “240 milioni saranno destinati a progetti per la produzione dell’H2”.