In Giappone Jera testa l’uso di idrogeno nelle sue centrali elettriche a gas naturale liquefatto

L’operatore giapponese Jera, uno dei principali trader di gas naturale liquefatto attivi nel Paese, utilizzerà una quota di idrogeno per alimentare una delle sue centrali elettriche a GNL.

Secondo quanto annunciato dalla stessa azienda in una nota, questo progetto è il primo in Giappone che prevede l’utilizzo di grandi quantitativi di H2 per la generazione di energia elettrica su scala commerciale, ed ha ottenuto un finanziamento da parte dell’ente governativo nipponico New Energy and Industrial Technology Development Organization (NEDO).

“Poiché l’idrogeno non produce CO2 quando viene bruciato, è considerato in prospettiva come uno dei combustibili di nuova generazione da utilizzare nelle centrali elettriche al posto dei fuel fossili tradizionali” ha spiegato Jera, joint-venture tra i due gruppi energetici giapponesi Tepco e Chubu Electric.

Lo società punta a ridurre progressivamente l’uso di combustibili fossili e a sviluppare un nuovo concetto di centrale elettrica ‘zero-emission’ in grado di azzerare le emissioni di CO2 utilizzando l’idrogeno e i suoi derivati, a partire dall’ammoniaca.

Un obbiettivo che sarà raggiunto per gradi, inserendo progressivamente quantità crescenti di H2 nel mix di fuel utilizzato per alimentare gli impianti.

E l’iniziativa appena annunciata va proprio in questa direzione: Jera inizierà a testare l’utilizzo quote di idrogeno come combustibile in una delle sue centrali a GNL già operative in Giappone, in un periodo compreso tra ottobre 2021 e marzo 2025, analizzando tutti gli aspetti operativi e gli effetti ambientali di questa iniziativa, il cui scopo finale è quello di verificare la fattibilità dello switch a idrogeno dei propri impianti di generazione. Se i risultati dei test saranno positivi, l’azienda intende infatti realizzare una supply chain completa per poter rifornire stabilmente le sue centrali con H2 e ammoniaca, adattando i bruciatori delle turbine e puntando a raggiungere una quota di idrogeno pari al 30% del fuel mix usato nelle sue centrali a GNL già entro il 2025.

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