La classificazione dell’idrogeno per colori è inefficace secondo la IEA, che propone un sistema per superarla

Il sistema di classificazione dell’idrogeno basato sui colori – che si riferiscono alle diverse tecnologie di produzione (idrogeno grigio, idrogeno blu, idrogeno verde, ecc…) – è inefficace e impreciso: molto meglio uno schema analitico, incentrato sul calcolo delle emissioni di gas a effetto serra di ogni modalità di produzione di H2.

A sostenerlo è l’International Energy Agency, che a questo tema ha dedicato il nuovo report ‘Towards hydrogen definitions based on their emissions intensity’, realizzato per fornire a politici, decision maker e stakeholder del settore una serie di informazioni chiave in vista della riunione ministeriale su clima, energia e ambiente dei Paesi G7, che si svolgerà nei prossimi giorni (15 e 16 aprile) in Giappone.

Il report – che costituisce un’ideale prosecuzione del percorso avviato dalla IEA con il dossier ‘Net Zero by 2050: A Roadmap for the Global Energy Sector’, ed è consultabile integralmente a questo link – prende in esame l’intensità carbonica dei diversi processi di produzione di idrogeno e approfondisce le modalità con cui sviluppare un quadro normativo e di certificazione basato proprio su questo parametro.

Secondo l’agenzia, infatti, un sistema di calcolo delle emissioni di gas climalteranti della produzione di H2, concordato a livello internazionale, potrebbe essere lo strumento giusto tramite cui superare l’utilizzo della terminologia basata sui colori che – secondo l’agenzia – “ha dimostrato la sua inapplicabilità in contesti in cui le caratteristiche del prodotto devono essere inserite in contratti vincolanti da cui dipendono investimenti”.

L’adozione di un nuovo framework basato su dati puntuali, come quelli relativi alle emissioni di GHG, consentirebbe quindi – aggiunge la IEA – di portare nella nascente value chain dell’idrogeno la necessaria trasparenza, di facilitare l’interoperabilità tra diversi sistemi nazionali e di limitare quindi la frammentazione del mercato. Un sistema di questo tipo, chiaro e condiviso, potrebbe inoltre diventare un abilitatore di investimenti per lo sviluppo della supply chain internazionale dell’idrogeno.