La Commissione Europea ‘ammorbidisce’ la norma sugli aiuti di Stato: possibile un maggiore sostegno a rinnovabili e idrogeno
La Commissione Europea ha dato il suo via libera a due provvedimenti finalizzati a rendere meno restrittive le attuali norme sugli aiuti di Stato in materia di transizione energetica, consentendo quindi ai Paesi membri di supportare in modo più massiccio, e con meno vincoli burocratici, lo sviluppo delle tecnologie green, tra cui l’idrogeno.
Con il primo atto (a questo link il testo completo) Bruxelles ha modificato le regole relative alle General Block Exemption, esenzioni dal rispetto della normativa europea sugli aiuti di Stato per alcune categorie di attività, al verificarsi di determinate condizioni. Le GBER consentono per esempio agli Stati membri di fornire direttamente il sostengo e di informare soltanto ex-post la Commissione, a differenza del percorso canonico che prevede una segnalazione (e un successivo via libera) preventiva.
Con le modifiche deliberate ieri (9 marzo) la Commissione ha reso quindi più semplice per i singoli Paesi UE intervenire direttamente con misure di supporto nei settori della transizione energetica, per lo sviluppo di tecnologie tese al raggiungimento della neutralità climatica, comprese quelle riguardanti l’idrogeno.
In particolare, queste modifiche – si legge in una nota – contribuiranno “a rendere possibili maggiori e più efficienti aiuti diretti nell’area dell’ambiente e dell’energia, a supporto tra le altre cose dello sviluppo delle energie rinnovabili, di progetti di decarbonizzazione e mobilità green, come anche agli investimenti nell’idrogeno rinnovabile e nell’efficienza energetica”.
Attualmente il testo approvato è in inglese: il tempo di tradurlo nelle altre lingue ufficiali dell’UE e poi verrà disposta la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Europea, a valle della quale le modifiche entreranno effettivamente in vigore.
La Commissione ha inoltre adottato un nuovo Temporary Crisis and Transition Framework che modifica quello approvato a luglio 2022 tenendo conto dei rilievi mossi dagli Stati membri e degli obbiettivi fissati nel Green Deal Industrial Plan dello scorso febbraio.
La nuova versione del ‘Framework’ – il cui testo completo è disponibile a questo link – prolunga fino al 31 dicembre 2025 la possibilità per gli Stati membri di erogare le misure di sostegno (ulteriori rispetto a quella canoniche) già concesse dal precedente framework in tema di accelerazione dello sviluppo di energie rinnovabili e decarbonizzazione dei processi industriali e rende più efficace la loro implementazione semplificando, per esempio, le condizioni per la concessione di aiuti a piccoli progetti e tecnologie con grado di maturità meno elevato, come per l’idrogeno verde, eliminando (al verificarsi di determinate condizioni di ‘salvaguardia’) la necessità di subordinare l’erogazione delle risorse all’espletamento di una procedura di gara.
Inoltre le modifiche consentono un maggior supporto allo sviluppo di tutte le fonti rinnovabili e all’attuazione di procedimenti di decarbonizzazione dell’industria con il passaggio dai combustibili fossili a quelli derivati dall’idrogeno, ammettendo contributi di maggiore entità e semplificando i sistemi di calcolo.