La Germania dice addio al carbone (ma si dà tempo fino al 2038)
Dopo essere stato uno dei primi Paesi dell’Unione Europea ad aver varato una propria strategia nazionale dell’idrogeno, stanziando a tal fine l’importante cifra di 9 miliardi di euro, la Germania ha ora fatto un ulteriore passo avanti nel suo percorso di transizione energetica dicendo ufficialmente, e definitivamente, addio al carbone.
Secondo quanto riportato dalla Reuters, infatti, oggi il Bundestag, la Camera bassa del Parlamento tedesco, ha approvato una legge che sancisce il definitivo abbandono del carbone, delineando modalità e tempistiche di questa exit-strategy.
Se infatti il Ministro tedesco dell’Economia Peter Altmaier ha definito l’accordo tra le forze politiche che ha portato all’approvazione del provvedimento “uno momento storico per la Germania” e un “progetto per le future generazioni” che segna “l’irrevocabile inizio della fine dell’era dei combustibili fossi”, l’abbandono del carbone non sarà immediato, anzi.
La norma prevede infatti che la Germania elimini definitivamente e completamente il carbone del suo mix energetico al massimo entro il 2038, e che entro il 2030 debba invece ridurre le sue emissioni di gas serra del 55% rispetto ai livelli del 1999 (obbiettivo che il Paese intende raggiungere anche con un massiccio ricordo all’idrogeno).
Per gestire questa transizione e attutirne i contraccolpi in termini di impatto economico e occupazionale per gli operatori delle miniere e della generazione elettrica, e per accompagnare il passaggio dal carbone alle rinnovabili, Berlino ha stanziato 50 miliardi di euro.