La livornese Gas and Heat pronta ad entrare nel mercato dell’H2: presentate due proposte per l’IPCEI
Quello dell’idrogeno è un mercato da cui Gas and Heat – azienda livornese specializzata nella realizzazione di sistemi di stoccaggio e trasporto di gas liquidi – non intende restare fuori: è per questo che, forte di passate esperienze dirette in questo ambito e di una competenza riconosciuta nella filiera del GNL (Gas Naturale Liquefatto), la società guidata dai fratelli Mauro (Presidente) e Claudio (Amministratore delegato) Evangelisti ha avanzato due proposte progettuali per l’IPCEI sull’idrogeno.
“La gestione dell’idrogeno in forma liquida pone diverse problematiche, a partire dalla temperatura: mentre il gas naturale si mantiene in forma liquida a -160 °C, l’H2 per restare liquido ha bisogno di -251 °C” spiega ad HydroNews il Presidente di Gas and Heat Mauro Evangelisti.
E’ evidente quindi come, per la gestione della catena logistica dell’idrogeno, specie se in forma liquida, siano necessarie tecnologie molto sofisticate “in tema di progettazione, verifica dei materiali, sistemi di coibentazione e, ovviamente, sicurezza. Un ambito in cui la nostra azienda ha già consolidato una serie di esperienze significative, la prima delle quali risalente ad oltre 25 anni fa”.
In quell’occasione, Gas and Heat realizzò quattro serbatoi da 600 m3 ciascuno, due per l’idrogeno e due per l’ossigeno, destinati a due diversi banchi di prova dell’Agenzia Spaziale Europea. “Ma il nostro interesse nell’ambito dell’idrogeno non si esaurì con questa iniziativa” assicura Evangelisti. “Diversi anni dopo, infatti, partecipammo con alcuni partner nordeuropei ad un progetto che prevedeva la realizzazione di una nave da 9.000 m3 per il bunkeraggio di idrogeno a traghetti con alimentazione a fuel cell”. Iniziativa che non si è mai concretizzata, ma che ha consentito a Gas and Heat consolidare ulteriormente la sua esperienza, sia dal punto di vista tecnico sia da quello gestionale: “Realizzare questo tipo di progetti, in relazione all’idrogeno, è certamente molto complesso, ma possibile. Bisogna però coinvolgere tutti gli anelli della catena, dalla produzione allo stoccaggi fino alla distribuzione e all’utilizzo, integrando la filiera con un business plan realistico e sostenibile anche dal punto di vista economico. Modello che noi – ricorda il Presidente dell’azienda toscana – abbiamo adottato in Sardegna, con il primo deposito costiero di GNL che abbiamo realizzato per conto della società Higas, di cui siamo anche azionisti”.
Tenuto in considerazione tutto questo, Evangelisti conferma che l’interesse per il mercato dell’idrogeno, da parte di Gas and Heat, è assolutamente concreto: “Riteniamo che per noi l’ideale sarebbe trovare un partner con cui poter sviluppare progetti relativi a questo vettore, e abbiamo avviato una serie di dialoghi in tal senso, mentre ci confrontiamo con Università ed enti di ricerca gli aspetti legati alla tecnologia”.
Pur nella consapevolezza che lo scale-up del comparto avrà un orizzonte di lungo periodo, l’ingresso di Gas and Heat nel settore non è solo un proposito teorico, anzi. L’azienda si è già mossa concretamente: “Abbiamo avanzato due proposte progettuali per l’IPCEI idrogeno in via di definizione, una riguardante l’utilizzo di idrogeno liquido nello shipping e un altro relativo a impianti di stoccaggio di H2 di piccola dimensione”.
Io sono unoperaio dei questo gruppo e in questi 25 che ne faccio parte di lavori ne abbiamo fatto e ne sono sempre stato partecipe il lavoro che ho svolto e svolgo tutt’ora lo faccio con molta serietà e cerco di fare un un’ottimo lavoro per non tornarci più. Ne sono molto orgoglioso di far parte di questo gruppo