La norvegese Hexagon sbarca in Cina per servire il (crescente) mercato locale della mobilità a idrogeno
La Cina si avvia a diventare il primo mercato mondiale di veicoli a fuel cells a idrogeno, e il gruppo norvegese Hexagon, attivo nella produzione di soluzioni di stoccaggio per gas, e in particolare idrogeno compresso, ha deciso di cogliere l’occasione per espandere le proprie attività in tutto il sud-est asiatico.
Per farlo, Hexagon ha quindi firmato un accordo di cooperazione con il gruppo CIMC ENRIC, basato a Shenzhen e attivo nello stesso settore, con cui nel terzo trimestre di quest’anno verrà costituita una joint-venture, la quale poi dal 2021 inizierà a produrre in Cina sistemi per lo stoccaggio e la distribuzione di idrogeno destinato ad alimentare il crescente numero di veicoli propulsi tramite celle a combustibile.
La Cina – spiega Hexagon nella sua nota – è già oggi uno dei principali mercati automobilistici del mondo con 28 milioni di veicoli venduti annualmente, e le autorità – nell’ambito di un più ampio piano di riduzione dell’inquinamento e delle emissioni di CO2 – intendono creare il principale mercato mondiale di veicoli a fuel cells nel giro di un decennio.
Il numero di mezzi dotati di questa tecnologia, in Cina, dovrebbe arrivare a 5.000 unità entro la fine di quest’anno, per poi raggiungere le 50.000 unità nel 2025 e il milione di veicoli nel 2030. Inizialmente gli sforzi saranno concentrati su autobus e mezzi pesanti, per dimostrare all’opinione pubblica la sicurezza e l’efficacia dell’idrogeno come combustibile a zero emissioni, e poi si passerà quindi alla mobilità privata.
“La Cina è avviata a diventare il più grande mercato mondiale per la mobilità a idrogeno” ha spiegato il CEO di Hexagon Jon Erik Engeset. “Il nostro obbiettivo era quindi allearci con un player industriale cinese forte, per assicurarci un ruolo in questo processo. Insieme a CIMC ENRIC potremo diventare il principale fornitore di soluzioni per lo stoccaggio e la distribuzione di idrogeno in Cina e nel sud-est asiatico”.
Mi riferivo alle iniziative del Prof. Romagnoli (Unimore): “Un ‘manifesto’ per costituire un distretto industriale dell’idrogeno in Emilia Romagna” →