La Regione Umbria vuole trasformare la ex centrale Enel di Gualdo Cattaneo in un hub per la produzione di idrogeno green

Si chiama PRIMA (acronimo di Polo regionale dell’idrogeno e della mobilità alternativa) ed è il progetto definito dall’Assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Umbria, in collaborazione con gli esperti del gruppo di lavoro Siri (Strategia italiana ricerca idrogeno) del ministero dell’Università, per trasformare la ex centrale Enel di Gualdo Cattaneo (Perugia) in un hub per la produzione di idrogeno verde da fonti rinnovabili.

Dell’iniziativa hanno parlato ieri, nel corso di una riunione dedicata, la Presidente della Regione Donatella Tesei, l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Michele Fioroni, l’assessore regionale all’Agricoltura Roberto Morroni, i sindaci di Gualdo Cattaneo Enrico Valentini, e di Giano, Manuel Petruccioli, che hanno poi incontrato anche Pompeo Farchioni e Francesco Angelelli, rispettivamente presidente e vice presidente della Società SB Gualdo Giano Futura, costituita da aziende del territorio intenzionate a dare un contributo alla riconversione dell’ex centrale Enel.

La Regione si è formalmente impegnata a sostenere, proponendone anche l’inserimento nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), questa iniziativa, che mira a sfruttare l’opportunità offerta della ex centrale a carbone Enel ‘Vannucci’, nella frazione di Bastardo del comune di Gualdo Cattaneo, dalla connessa infrastruttura di Snam, per realizzare un polo di produzione di idrogeno verde tramite elettrolisi, da distribuire poi sul territorio regionale.

“Si tratta – hanno spiegato la Presidente Tesei e gli assessori Fioroni e Morroni – di una grande opportunità, in cui crediamo molto. Il progetto risponde appiano alla nostra visione dell’Umbria e intercetta gli obbiettivi del PNRR. Inoltre, a livello nazionale questa iniziativa rappresenterebbe una ‘best practice’ per riqualificare un’area industriale strategica per l’intera regione”.

Soddisfatto anche il Presidente della società SB Gualdo Giano Futura che, confermando il sostegno degli imprenditori del territorio al ‘progetto idrogeno’, ha sottolineato la necessità di “un coinvolgimento diretto di Enel, proprietario dell’area, il cui impegno è indispensabile per assicurare la realizzazione del progetto nei termini che verranno stabiliti dal Recovery Plan (entro la fine del 2026) garantendo tempi certi e rapidi per effettuare le fondamentali attività di bonifica dei terreni e di demolizione degli impianti della centrale”.

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