La siciliana Liberty Lines commissiona in Spagna 9 traghetti veloci ‘hydrogen ready’

La compagnia marittima Liberty Lines rinnova la propria flotta di traghetti veloci e lo fa guardando già all’idrogeno come futuro strumento per decarbonizzare le proprie attività, costituite principalmente dai collegamenti con le isole minori siciliane.

La società ha infatti firmato con il cantiere spagnolo Armon un contratto per la costruzione di 9 unità veloci ibride che entreranno in linea tra il 2023 ed il 2026. L’accordo prevede anche un’opzione per la costruzione di ulteriori 9 unità in consegna tra il 2027 ed il 2030.

Questi innovativi mezzi – frutto di un lavoro di progettazione durato oltre 2 anni che ha visto la partecipazione dei tecnici di Liberty Lines, del costruttore iberico, del gruppo Rolls Royce per la parte propulsiva, del RINA e dei progettisti australiani della Incat Crowther – saranno le prime unità veloci HSC hybrid ad ottenere la certificazione di classe RINA GREEN PLUS e saranno equipaggiati con due motori principali MTU-Rolls Royce, alimentati sia in modo tradizionale che a propulsione elettrica, che permetteranno di entrare, sostare ed uscire dai porti ad emissioni zero, consentendo alle unità di navigare a ben 8 nodi in modalità ‘full electric’ e a oltre 30 nodi in modalità di crociera. Inoltre, i motori saranno già compatibili per l’uso di idrogeno, rendendo Liberty Lines la prima società di navigazione veloce al mondo dotata già oggi di una flotta H2 ready.

I nuovi mezzi saranno dotati anche di un sofisticato impianto di trattamento dei gas di scarico, costruito dalla stessa Rolls Royce e denominato SCR (Selective Catalytic Reduction), che consentirà anche in regime di crociera un drastico abbattimento delle emissioni inquinanti, con una diminuzione dell’8% di CO2, del 62% di fuliggine e del 83% dei Nox rispetto ai dati dell’attuale naviglio veloce.

“La nostra azienda – ha dichiarato Giovanni Barresi, Presidente della Liberty Lines – anticipando i tempi, estende il piano di investimenti economici fino al 2030 per nuovi importanti traguardi, sia per accelerare il passaggio alla navigazione a emissioni zero che per continuare a garantire la massima qualità ed il livello di attenzione sui servizi. Il design ibrido delle nuove navi consentirà di superare gli standard imposti dalle attuali normative che regolamentano le emissioni per mare. La propulsione ibrida permetterà alla nostra flotta, nelle fasi di utilizzo a bassa velocità per le manovre di stazionamento all’ormeggio, di utilizzare motori elettrici alimentati da speciali batterie. In questo modo verrà escluso l’utilizzo dei motori a combustione interna, sia per la parte propulsiva che per la parte di generazione elettrica dei servizi della nave, azzerando completamente le emissioni gi gas di scarico e le emissioni acustiche quando la nave sosta in porto e dunque in prossimità dei centri abitati”.