La tedesca RWE si rivolge alla norvegese Equinor per importare idrogeno (inizialmente blu) via pipeline

La major statale norvegese Equinor e la corporation energetica tedesca RWE hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) finalizzato a sviluppare congiuntamente una value chain dell’idrogeno low-carbon tra Norvegia e Germania, che si esprimerà anche attraverso il trasporto di H2 attraverso la costruzione di una nuova pipeline dedicata.

La cooperazione – si legge in una nota diffusa dalla due società – si basa su alcuni elementi strategici, tra cui la costruzione di nuove centrali elettriche a gas in Germania, che saranno possedute congiuntamente da RWE ed Equinor e che inizialmente verranno alimentate a metano, ma in un secondo potranno gradualmente passare all’idrogeno fino ad arrivare, idealmente, al 100% di H2 come combustibile quando le tecnologie e i volumi disponibili lo consentiranno.

Sempre nell’ambito del MoU è poi prevista la costruzione, in Norvegia, di impianti di produzione di idrogeno blu da gas naturale con CCS: la quasi totalità (95%) della CO2 generata da questo processo verrà stoccata – “in modo sicuro e permanente” assicurano Equinor ed RWE – in cavità sottomarine nell’offshore norvegese.

Una parte di questo H2 verrà quindi esportato dalla Norvegia alla Germania via pipeline, per alimentare appunto le nuove centrali elettriche tedesche che verranno realizzate dai due partner.

Infine, l’ultimo ‘pillar’ alla base di questo Memorandum riguarda lo sviluppo di parchi eolici offshore che possano consentire, in futuro, di aumentare la produzione di idrogeno verde e rinnovabile destinata al settore della power generation e dell’industria ‘hard to abate’.

“Attraverso questo accordo rafforzeremo la sicurezza energetica a lungo termine del principale Paese industriale d’Europa e allo stesso tempo offriremo una valida soluzione per avviare concretamente la transizione energetica dei settori hard to abate” ha commentato Anders Opedal, Presidente e CEO di Equinor. “Questa collaborazione ha il potenziale per rendere la Norvegia un fornitore chiave di idrogeno per la Germania e per tutta l’Europa, dando avvio ad una value chain dell’H2 di cui potrà beneficiare anche l’industria nazionale”.

Per fare progressi nel superamento dei combustibili fossili – secondo Markus Krebber, CEO di RWE – “è necessario dare rapido impulso allo sviluppo di un’economia dell’H2. La variante blu dell’idrogeno, disponibile in grandi quantità, può dare avvio al mercato, in attesa di poter poi introdurre nel ciclo quantitativi crescenti di idrogeno green. E questo è esattamente ciò che vogliamo fare con la nuova partnership”.

La Germania, il Paese europeo maggiormente colpito dal blocco delle forniture di gas russo, è anche lo Stato membro dell’UE che con maggior rapidità e decisione si è mosso sullo scacchiere internazionale per assicurarsi forniture di idrogeno con cui compensare almeno parte del metano di Mosca, contribuendo nel frattempo a porre le basi per la transizione energetica del proprio sistema economico.

Sono infatti dello scorso agosto gli accordi siglati dal Governo di Berlino con il Canada e con il Cile, proprio per l’avvio di flussi di importazione di idrogeno, a cui è seguito lo scorso dicembre un memorandum analogo con l’Algeria.