Le associazioni di settore dell’industria ‘hard to abate’ a supporto di Hydrogen Expo
Si avvicina Hydrogen Expo, la manifestazione organizzata da Mediapoint & Exhibitions in programma dal 17 al 19 maggio 2023 negli spazi del Piacenza Expo, e sale il numero di istituzioni, enti ed associazioni – soprattutto dei settori ‘hard to abate’, futuri user del vettore energetico – che hanno dato il loro patrocinio all’evento, durante il quale verranno affrontanti diversi temi di attualità relativi allo sviluppo di una value chain nazionale dell’idrogeno.
Sono già oltre 30 gli enti che hanno garantito il loro supporto, a partire da Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome; Regione Emilia Romagna,; ENEA; Comune di Piacenza, fino ad alcune primarie organizzazioni delle filiere interessate: la Federazione di settore delle Associazioni della Filiera del Cemento e del Calcestruzzo (Federbeton), l’Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici (ANITA), della Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica (Confetra), dell’Associazione degli Armatori (Assarmatori).
Della necessità di dover “fare sistema” al più presto è assolutamente convinto Roberto Callieri, presidente di Federbeton, secondo cui “l’utilizzo dell’idrogeno verde è una delle possibili leve considerate dalla filiera del cemento e del calcestruzzo per la decarbonizzazione. Fa parte di una strategia più ampia, che comprende anche tecnologie più focalizzate sul settore, come la cattura e riutilizzo o stoccaggio della CO2”. Aggiunge poi Calllieri: “La filiera ha fissato obiettivi, azioni e scadenze per portare l’industria alla carbon neutrality nel 2050, a fronte di investimenti importanti (4,2 miliardi di euro, oltre a extra-costi operativi pari a circa 1,4 miliardi annui). Al di là dell’impegno delle aziende, quella della decarbonizzazione è una sfida che si vincerà solo con un’azione di sistema. Le imprese dovranno essere tutelate e supportate lungo un percorso che le pone in posizione di svantaggio rispetto ai Paesi extra-EU che non condividono gli stessi obiettivi e le stesse normative ambientali”.
Punta invece sulla necessità di creare “una filiera verde” per la produzione di idrogeno Thomas Baumgartner, Presidente di ANITA: “L’idrogeno è una tecnologia che potrebbe giocare nel lungo termine un ruolo fondamentale nel complesso e ambizioso progetto di decarbonizzazione del trasporto stradale, con particolare riferimento a quello di lungo raggio. La filiera dell’H2 verde prodotto da fonti rinnovabili è però tutta da sviluppare ed è importante che questa, per essere davvero sostenibile, derivi da fonti rinnovabili e non utilizzi come materia prima combustibili fossili. Anche la produzione di veicoli alimentati da questa tecnologia è ancora da implementare e le infrastrutture di rifornimento sono da costruire. Oggi possiamo dire che l’idrogeno sia in una fase assolutamente sperimentale e per questo è importante considerarla una delle possibili tecnologie che potrebbero esserci in futuro, senza dimenticare l’importante contributo dei biocarburanti nella transizione energetica e ambientale verso un autotrasporto a zero emissioni”.
Per Carlo De Ruvo, Presidente di Confetra, puntare sull’idrogeno, significa salvaguardare il futuro dell’intera filiera della produzione dei mezzi di trasporto. Da qui il suo richiamo alla politica: “L’idrogeno rimane la più importante prospettiva di medio-lungo periodo per il mondo del trasporto e della logistica con un ruolo chiave per il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050 e la riduzione dell’inquinamento atmosferico. Puntare all’H2 è fondamentale, anche per salvaguardare una rilevante filiera industriale dei mezzi di trasporto come quella nazionale ed europea. Ma va pianificata un’intera filiera produttiva sulla materia prima, basata sulla produzione a zero emissioni e sulla distribuzione sul territorio. Si tratta di promuovere una vera e propria politica industriale dedicata, dalla ricerca, sviluppo e innovazione fino alla produzione, in parallelo con la produzione di mezzi di trasporto efficienti e sicuri. Questo sarebbe un tema su cui la politica dovrebbe concentrarsi in modo più chiaro, ad esempio riguardo la riprogrammazione delle risorse del PNRR e dei Fondi di Coesione e sul loro utilizzo per la decarbonizzazione. Nell’immediato vediamo invece la necessità di adottare un mix di soluzioni transizionali a ridotto impatto clima alterante come bio gas, elettrico, ibrido, LNG etc…”.
Anche l’universo degli armatori di navi guarda con estrema attenzione a quanto sta accadendo nella filiera dell’idrogeno, come testimoniano le parole da Stefano Messina, Presidente di Assarmatori: “L’idrogeno nel suo ciclo di produzione ‘green’, ossia l’idrogeno verde, prodotto con energie primarie rinnovabili, ha un ruolo fondamentale nel processo di decarbonizzazione in corso. Stiamo assistendo sicuramente ad una nuova ‘rivoluzione industriale’ che cambierà radicalmente il modo di produrre e consumare energia e l’idrogeno sarà certamente uno dei protagonisti di questa rivoluzione, perché rappresenta uno tra i migliori modi di immagazzinare l’energia prodotta dalle fonti rinnovabili che, per la loro natura, sono intermittenti ed indipendenti dalla domanda. Dalle rinnovabili è facile produrre energia elettrica e da questa produrre idrogeno, che può essere poi usato come fonte energetica. Il settore navale è impegnato da tempo nella transizione energetica e guarda con interesse all’idrogeno, sia in forma diretta che immagazzinato sotto forma di ammoniaca. Permangono comunque problematiche di sicurezza che vanno attentamente valutate e risolte e la necessità di una complessa e capillare rete di produzione e distribuzione nei porti”.
“Per un organizzatore di fiere specialistiche soprattutto alle loro prime edizioni (come nel caso di Hydrogen Expo), è fondamentale assicurare alle aziende espositrici un elevato afflusso di “buyers”, e il fatto che tra le oltre 30 associazioni sponsor del nostro evento vi siano quelle rappresentative delle imprese più energivore, ritengo sia la miglior garanzia per i già numerosi espositori del nostro evento di potersi incontrare con un gran numero di clienti potenziali” ha spiegato Fabio Potestà, Direttore Mediapoint & Exhibitions. “In oltre 40 anni di attività non avevo mai verificato un così forte interesse per una nostra ancor giovane fiera, e sono convinto che nei prossimi due mesi, sia il numero degli espositori che degli operatori qualificati che si registreranno per venire a visitare la nostra manifestazione aumenteranno considerevolmente, e ciò anche perché attirati dal ricco programma di convegni che verrà ufficializzato entro fine marzo”.