Le iniziative della IEA sull’idrogeno: un nuovo ‘special advisor’ e una Review annuale a partire dal 2021

Nella convinzione che l’idrogeno sarà “una parte fondamentale di ogni ambiziosa strategia di transizione energetica”, la IEA (International Energy Agency) è impegnata “ad aiutare Governi e industria a prendere le giuste decisioni riguardo questa importante opportunità tecnologica”.

Parole di Fatih Birol, che della IEA è Executive Director e che, sul suo profilo Twitter, ha annunciato quali saranno le prossime mosse dell’agenzia in tema di H2: innanzitutto, la IEA collaborerà con il Governo del Giappone per ospitare l’Hydrogen Energy Ministerial Meeting nel 2021. In secondo luogo, sempre a partire dal 2021, l’organizzazione lancerà una Global Hydrogen Review annuale. Infine, la IEA accoglierà presto come ‘special advisor’ Noé van Hulst, esperto di idrogeno, già advisor per l’H2 di Gasuine (azienda olandese che gestisce la rete di gasdotti) e del Ministero olandese per gli Affari Economici e le Politiche Climatiche, nonché Presidente della International Partnership for Hydrogen and Fuel Cells in the Economy (IPHE).

Un pensiero su “Le iniziative della IEA sull’idrogeno: un nuovo ‘special advisor’ e una Review annuale a partire dal 2021

  • Ottobre 19, 2020 in 12:44 pm
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    Andiamo avanti con H2 pulito attraverso elettrolisi dell’acqua usando energie pulite in primis solare ed eolico entrambi on shore e off shore. Vorrei sapere se ci sono applicazione di H2 a livello condominiale. Ho conseguito la laurea in ing. meccanica a Pisa nel 1982 con una tesi su rinnovabili, idrogeno verde in collaborazione con il Dipartmento ENEL di Milano per rendere autonoma dal punto di vista energetico l’isola della Gorgona a largo di Livorno. A quel tempo Gorgona aveva un vecchio genset diesel super inquinante e difficile da rifornire nella stagione fredda causa avversità del mare. Dopo aver studiato orografia e necessità della comunità si propose un piano di efficientamento di tutti gli immobili, un impianto PV a terra, un aerogeneratore uno stack di celle a combustibile FC, e un sistema di accumulo. Il tutto controllato da un programma elettronico a schede perforate. Questa era la tecnologia del tempo. Questo progetto oggi e’ in fase di realizzazione sull’isola di Salina da parte di ENEA. La polita incompetente poteva da quel progetto prendere spunto per decarbonizzare tutte le piccole e medie isole italiane. Voglio ricordare il relatore di quella tesi, l’ esimio Prof. Dino Dini, nipote del grande matematico Ulisse Dini che di fianco alla Scuola Normale di Pisa in Piazza dei Cavalieri è ricordato con una bella statua. A quel tempo i buontemponi livornesi mettevano sul gomito una fiaschetta di Chianti Ruffino. Il prof. Dini aveva speso più’ di 20 anni al Jet Propulsion Laboratory di Pasadina, NASA dove di H2 e rinnovabili ne aveva visto tante. Buona Giornata

    Antonio Saullo

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