L’Europa perderà la leadership del mercato degli elettrolizzatori nel 2025, secondo Aurora Energy Research

L’Europa è destinata a perdere – o quantomeno a vedere fortemente ridimensionato – il suo attuale ruolo di maggior mercato di produzione di elettrolizzatori e di idrogeno verde, ma resterà uno dei principali consumatori di questa commodity con una domanda intera destinata a triplicare nel corso di meno di vent’anni.

A tracciare un nuovo quadro aggiornato delle future dinamiche del mercato globale dell’H2 è la società di analisi britannica Aurora Energy Research, che evidenzia come la capacità complessiva dei progetti annunciati relativamente alla produzione di idrogeno tramite elettrolisi abbia ormai raggiunto 1.125 GW a livello mondiale, con un incremento di 168 GW negli ultimi sei mesi. Aurora ricorda tuttavia che attualmente la capacità operativa è pari soltanto a 450 MW, e che i nuovi progetti in fase di effettiva realizzazione sono soltanto l’1% della ‘pipeline’ totale. Il loro numero è però destinato ad aumentare e nel 2030 saranno in funzione impianti di elettrolisi per una capacità totale di 269 GW (+30% rispetto alla previsione formulata lo scorso ottobre).

Per quanto riguarda invece la capacità di produzione di elettrolizzatori, il valore aggregato a livello mondiale raggiungerà i 48 GW annui entro il 2025, superando quindi la domanda del 40% a partire dal 2030, secondo Aurora.

Lo studio – come anticipato – registra tuttavia il ridimensionamento del ruolo, oggi predominante, dell’Europa sul mercato dell’H2 green: attualmente soltanto il 56% dei progetti in pipeline riguarda il Vecchio Continente, rispetto ad una quota del 63% registrata a ottobre 2022, mentre la capacità di produzione di elettrolizzatori extra-UE supererà quella interna all’Unione già nel 2025, e nel 2030 la capacità produttiva europea sarà scesa a solo il 40% del totale, rispetto al 67% registrato nel 2022.

La perdita della leadership come produttore di elettrolizzatori e di H2 non avrà tuttavia impatti negativi sulla domanda del vettore energetico espressa dall’Europa, che anzi crescerà del 60% entro il 2030 e triplicherà – rispetto ai valori attuali – entro il 2040.

Dinamiche che saranno peraltro riscontrabili a livello globale e che consentiranno la creazione di un mercato ‘liquido’ per questa commodity, i cui prezzi scenderanno dalla media di 7 euro a Kg stimata per il 2025 fino a 2,8 euro al Kg nel 2025, secondo le ultime proiezioni formulate da Aurora Energy Research.