L’offerta di H2 Energy per lo stabilimento di Wartsila a Trieste arriva sul tavolo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy
Ormai la cosa parrebbe ufficiale: la start-up lombarda H2 Energy è una delle due aziende in corsa per rilevare da Wartsila lo stabilimento triestino di Bagnoli di Rosandra, che la multinazionale finlandese la scorsa estate aveva deciso di ridimensionare drasticamente spostando tutte le attività produttive (motori marini e generatori) in patria, azione che avrebbe dato luogo a oltre 400 esuberi.
Secondo quanto riportato da diverse agenzia stampa, infatti, la stessa Wartsila – a cui spetta individuare potenziali compratori per il compendio industriale – avrebbe portato sul tavolo del Ministro delle Imprese e del Made in Italy durante la riunione di ieri (18 maggio; ndr) soltanto due offerte, scremando quindi buona parte delle 25 manifestazioni d’interesse pervenute, e trasmettendo ai dirigenti del MIMIT soltanto quella di Imr Industries e appunto quella di H2 Energy, giovane realtà bresciana (è nata nel 2020) che recentemente ha concluso un aumento di capitale da 7 milioni di euro accogliendo nuovi soci e che sviluppa tecnologie di elettrolisi. Da non confondere – come diversi media ‘mainstream’ hanno fatto anche in questi giorni – con la quasi omonima azienda svizzera H2 Energy AG, anch’essa attiva nella filiera dell’idrogeno green e impegnata in un progetto di larga scala in partnership con la casa automobilistica sudcoreana Hyundai.
Nel sito di Trieste, Imr Industries, società che opera nella componentistica per il settore automotive ed è partecipata al 18,75% da Simest (Cassa Depositi e Prestiti) – secondo quanto riferito dall’Adn Kronos – potrebbe produrre componenti estetici per interni auto oltre a realizzare nell’area un hub logistico per il ricevimento e lo smistamento di materie prime e semilavorati per gli altri stabilimenti in Italia. L’occupazione reimpiegabile potrebbe arrivare a circa 250 lavoratori tra il 2023-2025 mentre il sito produttivo potrebbe entrare a regime nell’arco di 24 mesi. L’investimento pianificato sarebbe di circa 20 milioni di euro.
Nei piani di H2 Energy, invece, il sito di Bagnoli della Rosandra – sempre secondo l’Adn Kronos – sarebbe destinato a produrre elettrolizzatori con un investimento di 11 milioni di euro e la possibilità di una joint venture con una grande multinazionale (in passato si era parlato della giapponese Mitsubishi; ndr) che ridurrebbe i tempi di assorbimenti del personale. Il piano prevederebbe il trasferimento tra il 2023 e il 2026 di circa 280-300 lavoratori.