L’Olanda progetta il suo primo maxi-impianto offshore per la produzione di H2: avrà una capacità di 500 MW ed entrerà in funzione nel 2031

Il Governo dei Paesi Bassi ha annunciato di aver formalmente avviato la pianificazione del primo impianto per la produzione di idrogeno verde offshore su larga scala del Paese, che sorgerà nell’area a nord delle Isole Wadden, sarà dotato di una capacità di elettrolisi di 500 MW ed entrerà in funzione nel 2031.

L’area è stata scelta poiché era già il luogo individuato per la realizzazione di un parco eolico offshore, e perché potrebbe essere collegata facilmente ad un gasdotto sottomarino già esistente che potrebbe essere convertito per il trasporto di H2.

“Con questo progetto puntiamo a diventare leader nel settore dell’idrogeno verde e compiamo un grande passo avanti rispetto al nostro obiettivo di installare una capacità di elettrolisi complessiva pari a 4 GW entro” ha dichiarato il Ministro olandese per l’Energia e il Clima Rob Jetten. “Abbiamo già identificato l’area in modo da poter agevolare l’iter autorizzativo e dare certezza agli operatori che dovranno investire. Sono anche molto contento – ha aggiunto Jetten – del supporto che stiamo ricevendo dalle comunità locali”.

Prima dell’avvio delle gare d’appalto – spiega il ministero olandese in una nota  – i soggetti coinvolti stanno valutando una serie di aspetti preliminari, come il punto più adatto in cui far approdare a terra il futuro idrogenodotto, che sarà il primo ad entrare nella nuova rete di pipeline dedicate all’H2 in fase di sviluppo da parte del TSO Gasunie, costituito da una rete di condotte sottomarine connesse con un’infrastruttura terrestre per la distribuzione dell’idrogeno agli user del settore industriale e di quello dei trasporti.

Nell’ambito di questa iniziativa, sono in corso lavori su un progetto pilota di minor dimensione (la cui ubicazione non è ancora stata individuata), con una capacità di elettrolisi compresa tra 50 e 100 MW, il cui obbiettivo sarà quello di sperimentare la tecnologie e fare in modo che la realizzazione del futuro hub da 500 MW possa contare su un modello operativo già consolidato ed efficiente.